Lavoro: Carrefour annuncia nuovi tagli, 20 in Brianza

I tagli annunciati da Carrefour sono un caso internazionale: l’azienda ha prospettato la possibilità di ricorrere ad altri 590 esuberi, una ventina in Brianza.
GIUSSANO - CENTRO COMMERCIALE CARREFOUR
GIUSSANO – CENTRO COMMERCIALE CARREFOUR Bartesaghi Stefano

I possibili esuberi in Brianza potrebbero essere 11 a Giussano e 9 a Limbiate. Ma il caso dei tagli annunciati da Carrefour non è un problema locale e neanche solo nazionale. Non per niente la Filcams, la categoria della Cgil che segue il commercio, il turismo e i servizi, annuncia di voler agire di concerto con i sindacati mondiale ed europeo del settore (Uni Global e Uni Europe Commerce) per tutelare l’occupazione.


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Nell’incontro che le organizzazioni dei lavoratori hanno avuto venerdì scorso con l’amministratore delegato di Carrefour Italia l’azienda ha prospettato la possibilità di ricorrere ad altri 590 esuberi (440 negli ipermercati e 150 sulla sede), tornando quindi a parlare di diminuzione di posti di lavoro a poca distanza (nel 2017) dalle procedure che hanno interessato altre 600 persone. «Un dato – dice Matteo Moretti, della Filcams Cgil – espresso in Fte, full time equivalent, vuol dire che possono essere più di 590 persone, perchè ci sono lavoratori con contratti part time».

L’azienda ha chiesto anche che venga applicato il “protocollo per la gestione di gravi crisi aziendali” presente nel Contratto nazionale di lavoro della Distribuzione moderna organizzata che è stato sottoscritto con Federdistribuzione, rinegoziando il contratto integrativo, in ragione appunto della crisi dichiarata, in riferimento ad alcuni istituti in favore dei dipendenti. Una richiesta che è stata respinta dal sindacato che, anzi, ricorda a Carrefour gli accordi nei quali si era impegnata “a garantire la salvaguardia occupazionale”.

La riduzione degli organici, riferisce la Cgil, riguarderebbe anche gli altri Paesi in cui è presente il marchio, a dimostrazione che la vicenda ha una portata sovranazionale. In Italia, comunque, se il piano di ristrutturazione rimarrà quello annunciato, si cercherà di coinvolgere anche il Ministero dello Sviluppo economico. La procedura per gli esuberi non sarebbe stata ancora aperta. La linea, insomma, è che prima di dichiarare esuberi (entrando anche nel merito della suddivisione territoriale) si discute di strategie e futuro. Per ottenere il risultato previsto l’azienda potrebbe anche pensare di non rinnovare i lavoratori in somministrazione (a Monza, tra l’altro, non ne ha rinnovati 4 recentemente).

«C’è anche la proposta – dice Andrea Montanari della Cgil Filcams Monza Brianza – di dare ai dipendenti la possibilità di aprire in franchising».