Covid e occupazione, il progetto del Soroptimist per il ritorno al lavoro delle donne

Si chiama progetto “Dora” ed entra nella sua fase operativa: è l’iniziativa del Club Soroptimist International di Monza con Caritas e consorzio Cs&l per offrire alle donne un supporto per il ritorno nel mondo lavorativo dopo la contrazione dovuta all’emergenza covid.
Monza Consiglio Soroptimist
Monza Consiglio Soroptimist Fabrizio Radaelli

La crisi pandemica ha provocato una contrazione delle opportunità lavorative e a farne le spese sono state soprattutto le donne.

Per questo il Club Soroptimist International di Monza con il concorso finanziario di Regione Lombardia ha lanciato già dallo scorso autunno il progetto “Dora” che entra ora nella sua fase operativa. L’iniziativa del club monzese è rivolta in particolare a donne con livelli medio-bassi di istruzione e condizioni familiari precarie, spesso anche con difficoltà di inserimento sociale per scarsa conoscenza della lingua italiana o delle modalità di inserimento nel mondo del lavoro.

«Vi è perciò la necessità di offrire a queste donne un supporto personalizzato –spiega la presidente Angela Levatino- per trovare uno spazio professionale e sperimentarsi concretamente ed autonomamente nel lavoro». Il progetto si sta realizzando con la collaborazione di Caritas Monza, che si occupa del rapporto con le donne coinvolte curando un’attività di analisi delle esigenze presenti e di accompagnamento individuale e di gruppo per sostenere l’accrescimento delle competenze individuali e la responsabilità di ciascuna donna coinvolta nello sviluppo del proprio percorso lavorativo.

Partecipa al progetto anche il Consorzio Sociale CS&L che assicura l’attività formativa e l’accompagnamento nei tirocini presso le aziende. Un contributo essenziale è fornito da aziende del territorio monzese che stanno offrendo sbocchi professionali alle donne coinvolte nell’iniziativa, già garantendo prime assunzioni Il progetto è stato selezionato da Regione Lombardia tra le iniziative sociali utili per la ripresa dopo l’emergenza Covid-19 ed è sostenuto finanziariamente con il concorso del Ministero del Lavoro.

«Abbiamo sentito il dovere di essere vicine alle donne più svantaggiate della nostra città – prosegue Levatino – per sostenerle in questo periodo così difficile, si tratta di un piccolo contributo che offriamo anche come sperimentazione di un modello di accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro di persone particolarmente fragili e in condizioni di grande difficoltà, attivando un “lavoro di squadra” tra diversi soggetti attivi nel nostro territorio».

La squadra del progetto vede in prima linea oltre alle socie Ileana Biagiotti e Silvana Zanetta, don Augusto Panzeri e ad Anna Piazza di Caritas e Marina Appicciutoli del Consorzio. Il progetto proseguirà nei prossimi mesi, con l’attività di tirocinio e le prime assunzioni.