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Brugherio, nel centro design di Haier 17 persone di 6 nazionalità al lavoro per migliorare i prodotti del gruppo

Stanno lavorando, ad esempio, a un forno che si apre a mo’ di serranda, come quelle dei negozi. La sede brianzola sempre più punto di riferimento del colosso cinese per l’Europa per i prodotti dei brand Candy, Hoover e Haier
haier foto economia
haier foto economia Andrea Barison

Uno dei prototipi su cui stanno lavorando è un forno da cucina il cui sportello si apre non verso l’utilizzatore ma come la serranda di un negozio, lasciando quindi la bocca del forno libera del tutto e maggiori spazi di movimento a chi lo utilizza. «È una novità che abbiamo presentato al Supersalone del mobile lo scorso settembre -dicono in Haier- e che arriverà sui mercati nel 2025. È un elettrodomestico tutto touch: si accende quando ti avvicini, non ci sono bottoni, risponde ai comandi vocali, ti lascia le mani libere».

È solo uno dei prodotti su cui sta lavorando il nuovo Milan Experience Design Center (Med) del gruppo Haier (tra i suoi marchi ha Candy e Hoover) inaugurato venerdì 19 presso il quartier generale di Haier Europe a Brugherio. Nessun taglio del nastro ufficiale con ospiti e personalità, anche per ragioni antipandemia, ma semplicemente l’entrata in funzione dei nuovi ambienti spazi di 250 mq

Il gruppo multidisciplinare e multiculturale è guidato dal designer Federico Ferretti. Diciassette persone (ma ne cercano altre) di 6 nazionalità diverse (da Europa, Stati Uniti e Cina), con un’età media di 30 anni, articolate in tre discipline di specializzazione (experience strategy, experience interaction, product experience)

Il Med è stato creato nel 2020, ora trova casa a Brugherio e questo -sottolineano in Haier- conferma la centralità della Brianza nella strategia del colosso cinese degli elettrodomestici per il mercato europeo. Qui hanno sede, oltre allo stabilimento di Brugherio (che produce lavatrici), il quartier generale per l’Europa, lo show room a Vimercate, e ora appunto il Med.

Gli uffici del Med sono suddivisi in due macroaree: lo Shared space (con tavoli da lavoro condivisi fra i vari teams, per facilitare la collaborazione e incentivare la creatività e la condivisione di idee) e i Focus space, ovvero aree dedicate a progetti o attività specifiche, tra cui l’area interview& testing, il light model shop, la VR Room, e l’area “Design thinking”, altro spazio di brainstorming cross-funzionale.

Spina dorsale e iconica dello spazio riservato al Med sono la Cmf (Colour, material and finish) library, che funge da archivio e da area di ispirazione e consultazione, e la “Living prototype kitchen”, la riproduzione di uno scenario domestico in cui prodotti e modelli possono essere pensati, progettati e visualizzati direttamente nel contesto a cui sono destinati.

Il Med lavora insieme ai team dei singoli marchi e a quello IoT (Internet of things) con l’obiettivo di estendere e integrare il tradizionale approccio incentrato sul prodotto a una progettazione in grado di sfruttare la connettività, i dati e le informazioni sui consumatori per migliorare costantemente l’esperienza d’uso e creare ecosistemi di prodotti domestici per i brand Candy, Hoover ed Haier.

«Il design -dice un portavoce di Haier- visto cioè non solo come estetica ma anche come ergonomia e interazione con l’utilizzatore, Un design riportato all’inizio della progettazione del prodotto. Tutti i nostri elettrodomestici sono ormai connessi e governabili con una app sullo smartphone. Nell’ecosistema della app Hon trovi non solo l’elettrodomestici ma ad esempio altre applicazioni dove fare acquisti di cibi o per esempio di detersivi. Enfatizzando la nostra filosofia della “zero distance to consumer”».

Il Med si aggiunge all’Haier global design network, un team di progettazione tra i più premiati al mondo con 240 membri a livello mondiale e in otto sedi tra Cina, Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, India e Nuova Zelanda.

Sottolinea Ferretti: «Abbiamo pensato questi uffici e i team di lavoro partendo dall’obiettivo che ci poniamo: evolvere il concetto di ‘progettare per’ verso il ‘progettare con’, disegnando e facilitando l’intera relazione con il consumatore per farlo diventare co-autore dei nostri ecosistemi di prodotti e di servizi».

Non sfugge un’altra considerazione sul perché della scelta della Brianza come sede: il Med intende trarre profitto dell’ecosistema locale della moda, dell’architettura, dell’arredamento e del design che trova in Milano e nel suo hinterland la sua capitale mondiale.