“Lombardia in zona arancione”, annuncia il presidente Fontana: ecco che cosa cambia

Lombardia da rossa ad arancione: l’annuncio è del presidente della Regione, Attilio Fontana, in attesa dell’atto formale del governo. Le scuole medie tutte in classe, i negozi che aprono, dove si può andare: ecco cosa cambia.
Attilio Fontana
Attilio Fontana

“La Lombardia in zona arancione” è l’annuncio del presidente della Regione, Attilio Fontana: lo ha fatto attraverso i social intorno alle 15 di venerdì 27 novembre, aspettando comunque la ratifica del governo che nella giornata ha annunciato la revisione dell’assegnazione del livello di gravità (e relative restrizioni) per tutta l’Italia.

“Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisone del Governo” ha scritto il governatore lombardo.

Cosa cambia? Non molto, ma quel poco è di sostanza: possono riaprire tutti i i negozi, ed è la notizia attesa dal settore mentre inizia il periodo dello shopping natalizio. Quindi su tutte le serrande, incluse quelle tenute chiuse in zona rossa. Non così per ristorazione e bar, che continueranno a dover rispettare le identiche regole, coprifuoco incluso. Cambia invece per gli studenti delle medie: tutti a scuola e non solo quelli del primo anno. A casa restano i ragazzi delle superiori. Più in generale, scatta la libertà di circolazione senza autodichiarazioni all’interno del proprio comune di residenza.

Fontana non ha annunciato da quando: nei giorni scorsi la Regione Lombardia premeva per il declassamento della zona di rischio già dal weekend, il governo cercava di aprire alle richieste da lunedì.

ZONA ARANCIONE: I DIVIETI

– Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.

– Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.

– Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

– Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.

– Chiusura di musei e mostre.

– Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

– Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.

– Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

– Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.