Torino-Monza 1-0, Galliani post partita: “Episodi avversi, nessuna polemica, ma siamo perplessi”

Palladino non si presenta per le interviste, al suo posto l'Ad che spiega i dubbi sugli episodi decisivi
Adriano Galliani all'Olimpico Grande Torino
Adriano Galliani all’Olimpico Grande Torino

Dopo la sconfitta dell’Olimpico Grande Torino, gara contestata per le decisioni arbitrali, almeno tre, che hanno spezzato l’equilibrio tra due squadre che si stava fronteggiando senza superarsi, Palladino evita le interviste di rito ed al suo posto si presenta l’Amministratore Delegato Adriano Galliani: «Palladino ha uno stato d’animo, secondo me giustamente, di un certo tipo e ha preferito non parlare. Non c’è nessun nervosismo, né polemica. Noi non parliamo degli arbitri, ci sono le immagini da vedere per tutti. Siamo a Pasqua e dobbiamo essere tutti più buoni». Lo stesso massimo dirigente biancorosso interviene sugli episodi: «E sono diversi, non ho voglia di polemizzare e rispetto tutti. Non siamo contenti della direzione arbitrale di oggi, ma lo faccio notare senza lanciare accuse. Semplicemente riteniamo che il rigore contro, l’espulsione e il rigore non dato, che invece mi sembra piuttosto chiaro, siano da rivedere. Oggi ci tengo a dare meriti alla squadra, anche in dieci ha offerto una buona prestazione, tenendo aperto il match. Siamo una buonissima squadra e avere 42 punti, malgrado la partita di oggi, è un grandissimo risultato. Abbiamo ancora otto partite e cercheremo di fare il meglio».

La stagione positiva e gli episodi contro

Galliani poi chiude con una serie di valutazioni sulla stagione, finora soddisfacente: «Grazie al gioco che ci ha dato il nostro allenatore e grazie ai giocatori ed all’ambiente, credo che il gruppo stia facendo un grande campionato e non dobbiamo sciuparlo né se un arbitro sbaglia né se non avesse sbagliato. Sono perplesso solamente perché è una partita che non meritavamo di perdere, anche se può succedere. E perché i tre episodi chiave, tutti e tre, ci sono girati male. Ma come tali vanno trattati».

L’analisi: il rigore su Mota andava quanto meno rivisto

A disturbare l’ambiente è soprattutto la consecuzione dei fatti, dopo le prime due decisioni quanto meno dubbie e contestate, il Var avrebbe potuto quanto meno verificare e richiamare il direttore di gara Aureliano allo schermo. Anche perché, dalle immagini televisive, si nota chiaramente che Mota Carvalho arriva per primo sul pallone spostandolo con il piede, mentre il torinista Lovato non solo non calcia mai la sfera, ma colpisce in piena la suola dell’attaccante portoghese, procurando un danno. Grave o meno che sia il contatto, in ogni caso sarebbe stato possibile nonché utile verificare quanto meno l’accaduto direttamente da parte dell’arbitro richiamato in questo caso da chi ha a disposizione tutte le immagini e le angolature del caso.