Festa conclusiva dell’anno didattico in un clima di entusiasmo per l’Erreci Progetto Tennis, avviata scuola di tennis che ha sedi a Seregno e Mariano Comense. Ad ospitarla domenica scorsa è stato il centro sportivo della Porada di Seregno, nell’ambito della seconda edizione della “Seregno Sport Week”.
Sport: il successo della proposta dell’Erreci Progetto Tennis di Seregno
«Proprio la coincidenza con il contenitore di iniziative sportive in corso -spiega il direttore tecnico Renzo Consonni, che lavora con l’apporto degli istruttori Alberto Porfido ed Adriano Lecce e del preparatore atletico Pino Aquilina– ci ha spinti a scegliere Seregno come location, unificando i due momenti previsti. Il saggio, che ci ha consentito di premiare gli atleti distintisi nei tornei di fine anno, ha costituito l’opportunità per mostrare alle famiglie, in particolare ai genitori dei ragazzi, come si articola una giornata di lavoro tipo sui nostri campi. Siamo partiti così da dimostrazioni che hanno coinvolto i più piccoli ed abbiamo concluso con quelle che hanno coinvolto chi ha già qualche anno di esperienza in più alle spalle». I numeri sottolineano la bontà della proposta: «Solo a Seregno, abbiamo 150 iscritti tra i 4 ed i 17 anni, mentre gli adulti che frequentano i corsi serali sono tra i 100 ed i 150».
Sport: le preoccupazioni per il futuro dell’Erreci Progetto Tennis di Seregno
La festa si è concretizzata in un momento in cui le preoccupazioni non mancano. «Purtroppo -argomenta ancora Consonni-, il cantiere per la riqualificazione del tetto del palazzetto del tennis nel centro sportivo della Porada, il cui appalto è stato affidato dal Comune di Seregno, non sta procedendo come ci saremmo aspettati. Per questo, ci siamo anche confrontati in questi giorni con l’assessore ai lavori pubblici Pinuccio Borgonovo. Il periodo ideale per l’effettuazione dei lavori è questo, perché le temperature elevate permettono di utilizzare gli spazi scoperti e di non impattare sull’attività. A settembre, tuttavia, la situazione sarà ovviamente differente. Non stiamo puntando il dito contro nessuno, anche perché le problematiche che riguardano il tetto si trascinano da 20 anni ed hanno attraversato quindi i mandati di più amministrazioni. Non vorremmo però che, alla fine, il conto per i ritardi lo dovessimo pagare noi…».