Serie C, il Seregno e gli allenamenti al freddo all’alba: l’ex dg Corda racconta alla Rai il metodo “da miniera”

Amarezza a Seregno per l’intervista rilasciata dall’ex dg Ninni Corda alla rubrica “C Siamo” su Rai Spor in cui ha anche spiegato il metodo degli allenamenti all’alba per insegnare com’è “il mondo reale”.
Serie C Ninni Corda
Serie C Ninni Corda

«Gli allenamenti alle 6 del mattino servono per fare vedere, dopo una brutta prestazione, che il mondo reale è diverso, il mondo reale è anche di chi va in miniera alle 6 del mattino a lavorare». È uno dei passaggi dell’intervista rilasciata alla rubrica “C Siamo”, format dedicato alla serie C, che Rai Sport propone ogni lunedì, alle 20, da Ninni Corda, già direttore generale del Seregno, che lo ha allontanato qualche settimana fa, quando sono emerse le accuse nei suoi confronti di violenza e minacce, da parte dei giocatori con cui lavorava dalla scorsa estate.

E proprio questo passaggio dell’intervista, mandata in onda lunedì 20 dicembre, è stato uno di quelli che più hanno provocato amarezza e anche qualche sorriso sarcastico nell’ambiente azzurro, dove da subito lo spauracchio delle sedute all’alba dopo le sconfitte è stato vissuto come una vessazione priva di senso.

Un concetto, quest’ultimo, sposato nei suoi interventi in studio da Gennaro Iezzo, ex portiere tra le altre del Napoli, che ha duramente criticato i metodi operativi di Corda già prima dell’esperienza seregnese.

«Farci allenare alle 5 o alle 6 – ha replicato Ermanno Fumagalli, portiere, uno dei grandi accusatori di Corda nello spogliatoio brianzolo – non serve a farci capire il mondo reale. Sappiamo di essere privilegiati. Gli allenamenti punitivi provocano solo tensione, in momenti in cui magari è meglio stemperare».

A margine della trasmissione, alcuni atleti hanno inoltre aggiunto: «Quando chi era fuori rosa era costretto ad allenarsi all’alba, Corda, che era responsabile dell’area tecnica, nemmeno si presentava e noi affrontavamo la seduta senza il materiale necessario, con giacconi nostri per ripararci dal freddo».