Attivissimo in sede di mercato e pronto a sferrare colpi a ripetizione e ad effetto, da regalare al tecnico Stroppa e ai tifosi biancorossi: è il Monza di Berlusconi che si prepara ad affrontare il Campionato di Serie A per la prima volta nella storia. Tra sedici giorni esatti, sabato 13 agosto alle ore 20:45, i brianzoli esordiranno nel massimo campionato nazionale, nel match interno contro il Torino di Ivan Juric, l’allenatore croato protagonista nella giornata di ieri di uno spiacevole episodio assieme al DS dei granata, Davide Vagnati. Per non farsi trovare impreparati all’appuntamento, il tridente di mercato Antonelli-Galliani-Modesto sta allestendo una rosa di categoria, da Serie A possiamo dire, una compagine rivoluzionata e per vari aspetti fantacalcistica, arricchita da elementi di esperienza e di assoluto valore che hanno già saggiato le difficoltà della massima serie. Si sta costituendo una squadra quasi tutta italiana, con il marchio “made in Italy” come in un remake anni ’90 ripensando al Piacenza del patron Garilli e di Gigi Cagni, allenatore, che sfoggiavano in squadra un giovanissimo Pippo Inzaghi, i futuri allenatori Corini e Di Francesco, quel Taibi esplosivo e para-rigori come il neo acquisto Cragno. Storie biancorosse a tinte tricolori che si intrecciano.
Matteo Pessina, un capitano da Serie A
Come nella vita, anche nel calcio siamo di fronte a dei crocevia importanti. Una scelta di vita e di cuore l’ha compiuta Matteo Pessina, da campione europeo e da calciatore affermato qual è, ha sposato in estate il progetto del Monza senza un attimo di esitazione: è il capitano al punto giusto e al momento giusto. Forse è sempre stato qui, anche quando ha giocato altrove. Lui, che è nato e cresciuto con quella maglia cucita addosso; lui che l’ha salvata, siglando due reti, da un playout pericoloso contro il Pordenone; lui, che ha sudato per conquistare la Serie A e la meritata convocazione in Nazionale, dopo aver disputato stagioni incredibili in maglia scaligera prima, e in maglia orobica, poi. E con la maglia azzurra, l’umile Matteo ha conquistato un Europeo. E pensare che a Catania e a Lecce, in Serie C, Pessina non trovava spazio, non per demeriti suoi. Il bello e il brutto del calcio.
Un organico in continua evoluzione
A Monzello, intanto, sono arrivati elementi di esperienza e di carattere: come gli ex interisti Andrea Ranocchia e Stefano Sensi; il sopracitato Alessio Cragno e il giovane Andrea Carboni dal Cagliari; il terzino destro Samuele Birindelli, figlio d’arte (il papà Alessandro ha militato in Serie A con la maglia della Juventus) apprezzato da avversario con la maglia del Pisa; il portiere classe 2002 Alessandro Sorrentino; il centrocampista Filippo Ranocchia dalla Juventus, la scorsa stagione in forza al Vicenza. E altri ne arriveranno. Bisogna capire se mister Stroppa rinuncerà allo “zoccolo duro” che gli ha consentito di conquistare una promozione meritata, quanto sofferta, in Serie A. Dovrebbero restare alcuni protagonisti della promozione come Carlos Augusto, Colpani e Mota Carvalho. Appunto, dovrebbero: il condizionale è d’obbligo quando si tratta di calciomercato. Per la stessa legge, così come ha fatto Mancuso, destinazione Como, dovrebbero salutare Sampirisi e Mazzitelli. In attesa che si possa completare la lista degli invitati alla festa d’esordio, la Cenerentola del campionato è pronta o quasi, a debuttare al grande ballo, chiamato Serie A.