Ai giochi olimpici allo stade France di Parigi prestigiosa qualificazione per la finale della staffetta 4X400 maschile. La squadra azzurra che ha firmato l’impresa è composta dal brianzolo Vladimir Aceti da altri due atleti lombardi di nascita (Sito e Scotti) e da un ulteriore frazionista transitato da un club lombardo quale ultima società civile. A Parigi il primo a scendere in pista è stato il primatista italiano assoluto e semifinalista olimpico Luca Sito (CUS Pro Patria Milano), poi spazio a Vladimir Aceti (Fiamme Gialle) e al napoletano Alessandro Sibilio (Fiamme Gialle ma Atletica Riccardi Milano quale ultimo sodalizio civile) e quindi chiusura affidata a Edoardo Scotti (CS Carabinieri), lodigiano.
Il quartetto azzurro è stato protagonista di una combattuta seconda batteria, un’eliminatoria ricca di contatti, spinte, tagli di traiettoria. Sito realizza il secondo tempo in prima frazione (45.1), poi Aceti e Sibilio, in piena bagarre e nonostante un pericoloso cambio di traiettoria della Spagna alla fine della seconda frazione, siglano entrambi un rilevamento ufficiale da 44.9; Scotti gioca la carta della partenza a tutta per sparigliare le carte, deve fronteggiare una “sportellata” del francese Fabrizio Saidy (lo stesso che gli tagliò la strada nella finale della 4×400 mista al momento del cambio) e paga un pizzico nella parte centrale dell’ultimo giro (45.3 il suo crono di frazione lanciata) ma riesce comunque a chiudere quarto dietro Francia, Nigeria e Belgio. Il tempo del team azzurro, 3:00.26 (quarto crono di sempre per un quartetto italiano), resta 18/100 oltre il 3:00.08 dello Zambia quinto in una velocissima prima batteria: il ruolo di primi degli esclusi degli azzurri viene però cancellato dalla squalifica della Nigeria per infrazione di corsia, con l’Italia che diventa dunque terza nella batteria numero due e guadagna in tal modo l’accesso alla finale che sarà domani sabato 10 agosto alle ore 21:00: per Aceti, Sibilio e Scotti sarà la seconda finale olimpica della carriera dopo il settimo posto di Tokyo.