Motonautica, la nuova avventura di Canzi: per lui, Mondiale di Formula 2 di motonautica

Nel cuore della Brianza, c’è un museo dedicato alla motonautica. È quello del sovicese Alessandro Canzi, 49 anni, uno che nella vita potrebbe sembrare più avvezzo a potature e tosature dell’erba, vista l’attività che conduce. Ma che si trova a suo agio anche sulle acque dei più prestigiosi circuito indoor di motonautica, mari o laghi che siano. Sì perché Canzi, partner anche del Calcio Monza e titolare di un’impresa che tra Monza e Brianza cura progettazione e manutenzione di aree verdi in quasi 200 condomini, un feeling particolare lo coltiva da 37 anni con moti ondosi, vento e velocità.

Alessandro Canzi

Canzi e il museo di motonautica a Sovico

Lo racconta proprio il suo personale museo, fatto di caschi e cimeli che raccontano anche dei 7 Mondiali vinti nella Formula 1 di motonautica, tra titoli piloti e costruttori. Un’avventura fatta di pole position, sorpassi e staccate in boa, vissuti con il Team Qatar prima, il Victory Dubai poi e il Team Abu Dhabi infine. La momentanea bandiera a scacchi all’attività di Canzi, da sempre al muretto per navigare piloti che hanno scritto la storia della nautica di velocità come Bocca, Cappellini, Carella e Price, è arrivata in corrispondenza del Covid. Il richiamo della motonautica, però, è stato più forte. E da Abu Dhabi è arrivata a Canzi la proposta di creare un team di Formula 2, che ha coinvolto nel progetto anche il suo braccio destro Stefano Luini e il pilota tedesco Stefan Hagin.

Canzi e il primo successo in Formula 2 di motonautica

La scintilla è scoccata nell’ultima prova in Formula 2, prima dello stop. In cui Canzi era stato chiamato per risolvere dei problemi alla barca del tedesco: una notte di lavoro, poi un terzo posto. Dopo quella proficua collaborazione, il passo per creare un nuovo team è stato breve. Ed è nato così il Rpm, acronimo di round per minute, ossia giri motore. Ma nell’essenza Racing performant management, che proprio in Canzi ha ora l’ingegnere di barca, team manager e proprietario. Insieme alla lettone Baiba Veisa e Luini, anche Angelo Cobianchi. Tutti partecipi di un’avventura che ha portato l’Rpm a debuttare in Polonia sul lago Necko, prima data del campionato iridato. Gara con onda e vento, che ha portato l’Rpm a trionfare, grazie anche alla pressione portata ad Al Qemzi, costretto all’errore mentre era al comando. “Miglior inizio non poteva esserci”, spiega Canzi. “Ora andiamo in Lituania, convinti di poter fare ancora bene. Del resto, nel nostro futuro già vediamo la Formula 1. Ma, intanto, continuiamo a crescere”.

Lo scafo di Rpm