Monza, per la prima volta la Curva attacca Galliani e proprietà

Nel pomeriggio dell'U-Power Stadium ce n'è per tutti, da Beppe Riso all'attuale dirigenza, con un sollecito velato alla famiglia Berlusconi

Giornata di messaggi e striscioni all’U-Power Stadium durante Monza-Verona: i tifosi sostengono la squadra ma non risparmiano critiche, per la prima volta, alla proprietà, ai procuratori e persino ad Adriano Galliani che, fino a qualche mese fa, veniva considerato “Uno di noi”. La Curva Davide Pieri fa sentire la sua voce, scritta a caratteri cubitali, esasperata dal declino della squadra, ormai avviata verso la Serie B. Il pomeriggio si apre con “Quando c’era lui”. Evidente richiamo di riconoscenza al presidente Silvio Berlusconi, autore del miracolo Monza in Serie A, per la prima volta in cento e dieci anni di storia, ma anche una tirata d’orecchie ai figli ed all’attuale dirigenza per la gestione delle risorse. Poi nel mirino ci finisce Beppe Riso, procuratore tra i più potenti del panorama italiano: “Riso rifilaci un altro Bidone e intasca un altro milione”. La B, in grande, non a caso. Riso è l’agente di Rovella, Frattesi, Carlos Augusto, Pessina, Valentin Carboni, Brescianini, Colombo, ma anche Maldini, Petagna, Gagliardini, Pirola, Valoti e Sensi, giusto per citare chi è passato dal biancorosso e magari anche chi ancora lo veste.

Lo striscione rivolto a Galliani

Infine, e questo è il vero colpo di scena di giornata, uno striscione che si rifa al caso della lettera consegnata dall’Amministratore Delegato Adriano Galliani alla squadra, per cercare di motivare il gruppo nella corsa salvezza. Il Cittadino ne aveva parlato in esclusiva, pubblicando il testo integrale del messaggio. Un messaggio di speranza, che purtroppo non ha sortito troppi effetti positivi. È la prima volta che la Curva si rivolge direttamente allo storico dirigente brianzolo. “A Monzello va in scena c’è posta per te. Taaac e aumenta l’audience”. È un momento molto delicato, il peggiore della storia del Monza in Serie A. Perchè il sogno è appeso ad un filo, sottilissimo. E le prospettive, il mercato, le scelte, non stanno convincendo i tifosi, che invece non hanno mai mancato, almeno per quanto riguarda lo zoccolo duro, quelli del biancorosso nelle vene, di spingere per tenere compatto l’ambiente e sostenere la squadra.