L’ultima sconfitta stagionale è stata indolore (5 a 3 sulla pista dell’Indeco Giovinazzo) per un Hockey Roller Club Monza TeamServiceCar già salvo in Serie A.
Hockey pista: l’HRC Monza saluta Tommaso Colamaria dopo 300 panchine, allenatore dal 2013 e artefice di promozione e crescita dei giovani
Monza, intanto, sta costruendo la formazione per il campionato 2024-2025. La «nuova» squadra sarà allenata dall’argentino Ivan Jaquierz, classe 1986. Il tecnico di Mendoza sostituisce Tommaso Colamaria, classe 1962, titolare della panchina biancorossazzurra dal 2013, cioè dalla costituzione della società. Ha salutato anche l’addetto stampa Paolo Virdi, da nove anni all’Hrcm.
Arrivano dall’Argentina pure due rinforzi, entrambi componenti della nazionale Under 20: il portiere Juan Cruz Velazquez (2006) e l’esterno Valentino Marzonetto (2007). La rosa dovrebbe essere poi integrata da Giulio Piccoli (2004) e Michele Pesavento (2005), rispettivamente dal Trissino e dal Pumas Viareggio.
Hockey pista: l’HRC Monza saluta Tommaso Colamaria dopo 300 panchine, «si conclude una grande avventura»
«Ho voluto rendere ciò che l’hockey mi ha dato nel corso degli anni. E credo di esserci riuscito», ha detto Colamaria attraverso la società.
Lascia dopo 300 panchine: nel 2015 aveva condotto l’HRC alla promozione in Serie A1 “a 19 anni di distanza dall’ultima apparizione del Roller, prima della sua scomparsa, con il tricolore appuntato sul petto. Da 9 stagioni consecutive Monza è ritornata stabilmente in serie A1, con un dogma inscalfibile: puntare sui giovani, con un bilancio sempre in perfetto ordine”, sottolinea ancora il club.
«Per me si conclude una grande avventura – ha commentato – Sono stati anni di impegno intenso e grandissime soddisfazioni, che ho svolto parallelamente alla mia attività lavorativa e al ruolo di tecnico e collaboratore federale. Sono state stagioni in cui ho imparato tantissimo, probabilmente assai più di quanto non avessi assimilato nei miei precedenti anni di carriera. Seguendo un progetto basato sui giovani, che poi in parte ritrovavo anche in Nazionale, ogni anno diventava una scommessa, basata sul far cambiare il loro atteggiamento nel passaggio da “giovanili” a “senior”, un momento chiave nella carriera di qualsiasi atleta. Partendo dal presupposto che dalle rape non si può cavare sangue, credo di aver fatto del mio meglio e con molti atleti sono riuscito al meglio nel mio intento».