Gran premio di Monza: cronaca di una giornata di trattative (aspettando Renzi)

Prima Marchionne che non entra di peso nella trattativa, poi l’incontro fra Maroni, Ecclestone e la Sias. Con il governatore che dice : il Gp di Monza si rinnova al 99,9%. Ma servono i soldi, non se ne esce, ribadisce Ecclestone. Una giornata di trattative (aspettando Renzi).
L’autodromo di Monza
L’autodromo di Monza Fabrizio Radaelli

Al termine del sabato di qualificazioni per il Gran premio di Formula 1, riassunto rapido di una giornata campale per la trattativa sul rinnovo del contratto dell’autodromo nazionale di Monza con Bernie Ecclestone dal 2017 in avanti. Il presidente della Lombardia Maroni ribadisce da Cernobbio, dove ha partecipato alla quarantunesima edizione del Forum Ambrosetti a Villa d’Este.

«Con Ecclestone ho sgombrato il campo da ogni pregiudizio negativo tipo che Monza fosse fuori a prescindere dall’offerta economica – ha detto il governatore – Ora bisogna trovare delle risorse aggiuntive a quelle che la Regione Lombardia ha stanziato, ovvero 70 milioni in 10 anni, perché su questo punto Ecclestone è stato irremovibile». L’obiettivo è firmare il contratto per quattro anni, dal 2017 in avanti, per cui «come ho già detto penso che al 99,9 per cento il problema sia risolto, poi da adesso tocca a noi trovare le risorse aggiuntive, se il Governo poi vuole mettercele ben venga». Lo stesso Maroni aveva tuttavia osservato che occorre trovare una soluzione tecnica, per il governo.

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Risposte sono attese domenica dal presidente del consiglio Matteo Renzi che ha annunciato la sua presenza nella giornata del Gran premio d’Italia: lo ha ricordato anche il sindaco di Monza Roberto Scanagatti giovedì pomeriggio, all’apertura della rassegna MonzaGp.

L’alternativa, come dichiarato anche da Andrea Dell’Orto, il presidente di Sias, società che gestisce l’autodromo, sono sponsor privati. C’è una scadenza: la fine dell’anno, un paio di mesi o qualcosa di più, per riuscire a trovare i soldi che mancano.

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Vicinanza all’autodromo di Monza e al Gran premio d’Italia l’ha intanto espressa Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, che si è sottratto al pressing espresso a più voci di sostenere la battaglia monzese minacciando il ritiro di Maranello dalla Formula 1 in assenza della gara. «Non possiamo entrare nella trattativa» ha detto Marchionne.

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Ecclestone nel frattempo ha ribadito la sua posizione anche ai microfoni della Rai, ricordando come la Germania aveva una corsa vecchia quasi quanto Monza ma ha perso, per soldi, la competizione di F1. «Se non ho i soldi per comprare qualcosa, non la compro» ha detto a telecamere accese.

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