Alessio Lorusso sotto i riflettori in uno degli appuntamenti della “Seregno Sport Week”

Il pugile brianzolo, già campione europeo, si è raccontato in un incontro promosso dal Cepi, rispondendo alle domande di Elena Ortolan, specialista al suo fianco
Alessio Lorusso, terzo da sinistra, prima dell’incontro, con gli specialisti del Cepi di Seregno ed il sindaco Alberto Rossi

Il ruolo fondamentale dello sport nella crescita di una persona, riletto alla luce dell’esperienza di vita di un campione che, nonostante la giovane età, ha già saputo entusiasmare ed appassionare tanti tifosi in Brianza. È questa la miglior sintesi di “Nella mente di un campione. La disciplina sportiva al servizio delle migliori performances fisiche e psicologiche”, conferenza promossa dal Cepi (centro evoluto di psicologia integrata) di Seregno, svoltasi sabato 17 giugno nella sala Gandini di via 24 maggio, nell’ambito della terza edizione della “Seregno Sport Week”. L’incontro, coordinato da Elena Ortolan, direttrice del Cepi, ha avuto come suo protagonista principale Alessio Lorusso, pugile che oggi vive a Besana in Brianza, dopo le tappe a Macherio ed a Giussano.

Alessio Lorusso: lo sport come ancora di salvezza

«Senza lo sport non avrei avuto una direzione ed una strada da seguire -ha confessato Lorusso, stimolato dalle domande di Ortolan-. Da piccolo ho cominciato con le gare di bmx, che poi ho dovuto lasciare. Lì mi sono sentito perso ed ho cominciato ad andare in giro a fare danni. Ad un certo punto sono entrato in una palestra e, di fatto, non ne sono più uscito». Lorusso, ancora sulla via del recupero, dopo l’infortunio alla mano sinistra che lo ha molto penalizzato nel suo ultimo combattimento ufficiale, in cui ha perso il titolo europeo che deteneva, ha quindi proseguito: «L’altro giorno, in palestra un ragazzo mi ha fatto notare quante persone siano venute al palazzetto per me in quell’occasione. È stata una soddisfazione. Io ho sempre creduto di poter realizzare il mio sogno ed ho scelto di dedicare la vita al pugilato. Lo sport mi ha salvato: senza, non so sinceramente dove sarei ora».

Alessio Lorusso: la consapevolezza che dalle sconfitte si possa imparare

Il focus si è quindi concentrato sull’aspetto mentale: «Prima di combattere, mi immagino sempre vincente sul ring. L’attitudine positiva è importante. L’avvicinamento alla difesa del titolo europeo per me non è stato dei migliori e ne ho risentito: ho provato paura e sensazioni molto negative. Mi servirà da lezione: dalle sconfitte si può sempre imparare tantissimo». Lorusso ha quindi confidato un altro aneddoto: «Nel mio percorso, mi sono accorto che dovevo controllarmi in allenamento. In questo, Elena Ortolan mi ha aiutato molto. Ero in un momento brutto della mia vita e mi sfogavo con lo sport. Oggi non ho più la rabbia di prima».

Alessio Lorusso: l’articolazione della conferenza

Lorusso si è aperto al pubblico tra un intervento ed un altro degli specialisti del Cepi Elena Ortolan, Federica Trentin, Ada Moretti, Silvia Arborini, Antea Viganò, Marta Ganzaroli e Stefano Livio.