Vimercate, tagli ad Alcatel Lucent «E quando tagliavano i precari?»

Tre giorni di sciopero, mobilitazione continuata, l'interessamento - o almeno sembra - delle istituzioni. Ma non è certo la prima mannaia su Alcatel a Vimercate. Ne sa qualcosa Gabriella, interinale rimasta senza lavoro nel 2008 insieme a tanti altri. Che ora si sfoga.
Vimercate, tagli ad Alcatel Lucent «E quando tagliavano i precari?»

Vimercate – Tre giorni di sciopero, mobilitazione continuata, l’interessamento – o almeno sembra – delle istituzioni. Ma non è certo la prima mannaia su Alcatel a Vimercate. Ne sa qualcosa Gabriella, interinale rimasta senza lavoro nel 2008 insieme a tanti altri. Che ora si sfoga. La sua lettera.

Buonasera, mi chiamo Gabriella e ho quasi 32 anni. Nel 2007 ho iniziato una collaborazione con Alcatel Lucent. Insieme a tantissimi colleghi precari come me, mi occupavo della gestione di tutti gli ordini “esteri”: dalla Cina, agli Stati Uniti, passando per l’Europa tutta. Con me c’erano persone di tutte le età: dai 20 ai 40 anni e passa, chi single, chi sposato con figli, chi convivente, diplomati e laureati.

Eravamo tutti assunti tramite agenzie interinali. La mia collaborazione è terminata a fine 2008: nessuna possibilità di assunzione, continue proroghe di contratto, ovviamente io ho guardato al mio interesse e al mio futuro e fortunatamente sono andata via prima degli altri. Prima di loro perchè tutti i miei colleghi interinali sono stati mandati via nel corso del 2010, non una sola persona è stata assunta.

E’ stato tutto delocalizzato. Ora, io sto soffrendo per quello che sento, per la fine che sta facendo un’azienda che poteva essere davvero il fiore all’occhiello delle telecomunicazioni italiane, ma quello che mi chiedo è, in risposta alla lettera del lavoratore: dov’erano tutte queste persone che ora scioperano quando centinaia di noi sono stati mandati via? All’epoca non un solo sciopero è stato fatto per noi, per aiutarci. Il rappresentante sindacale? E chi l’ha mai visto. Solo nel mio ufficio eravamo una quindicina di persone, su un totale di circa 50, direi tantissimi. Niente è stato fatto per noi, neanche un’assemblea sindacale di un’ora, nulla, zero, il deserto. Ovviamente non sono contenta della situazione di queste persone, hanno famiglia, figli, mutui, ma che non se la prendano troppo se intorno a loro non c’è la solidarietà che si aspettano.

Quando sono andata via ho pianto, hanno pianto i miei colleghi quando è toccato a loro, ho dei bellissimi ricordi di quell’azienda, dei colleghi (precari e non) che avrebbero tanto voluto cambiare le cose. Però la solidarietà andrebbe data a tutti, non solamente a quelli che hanno il posto a tempo indeterminato. E il mutuo, i figli, la famiglia anche noi l’avevamo. Scusate lo sfogo. Vorrei ribadire ancora che non sono assolutamente contenta di tutto quello che sta accadendo, ma provo tanta rabbia.
Gabriella