Vimercate – Massacrati con un corpo contundente di grande peso, senza avere la possibilità di difendersi. È stata questa la fine di Antonio Campanini, 81 anni, e della sua compagna argentina Azucena Moreno Laino, 78, secondo l’esito dell’autopsia effettuata nella mattina di lunedì 9 gennaio all’Istituto di medicina legale di Milano. Dagli inquirenti non trapelano dettagli, ma sembra che altre ipotetiche cause di decesso siano da escludere.
Rimossa la grande quantità di sangue che imbrattava i corpi, è stato possibile escludere la presenza di altre ferite e traumi, oltre ai colpi sulla testa di entrambi gli anziani. L’assassino ha agito presumibilmente dalle spalle, calando dall’alto l’arma, una mazza da baseball, un martello o una mazzetta. Qualcosa di pesante ma facile da impugnare che poi è sparito insieme all’omicida. I due anziani, seduti in poltrona, non hanno tentato in alcun modo di difendersi, forse perché addormentati. Ulteriori elementi potrebbero emergere nei prossimi giorni, sia dall’esito dlel’autopsia che dalle analisi sui reperti prelevati nell’abitazione di via Adige. Se ne stanno occupando i Ris di Parma che potrebbero a breve compiere un sopralluogo. Intanto emerge un’indiscrezione.
Il figlio e socio di Campanini, Aldo, 40enne, anche lui ingegnere e residente in città, si sarebbe occupato del riconoscimento della salma del padre ma avrebbe rifiutato di osservare e riconoscere il corpo della compagna di lui. I familiari della donna, madre di due figli, vivono in Argentina e sono stati informati dai carabinieri. Sembra abbiano deciso di non venire in Italia ma si sono resi disponibili a collaborare con le forze dell’ordine.
Valeria Pinoia