Vimercate è medaglia d’argento«Per il suo senso di giustizia»

Vimercate è medaglia d’argento«Per il suo senso di giustizia»

Vimercate – Una giornata importante per i vimercatesi, quella del 2 giugno 2009, 63esimo anniversario della Repubblica. Il mattino, in Palazzo Trotti, è avvenuta la consegna della Costituzione a oltre duecento diciottenni. E nel tardo pomeriggio la trasferta milanese del sindaco Paolo Brambilla e il vicesindaco Roberto Rampi per ricevere, dalle mani del Prefetto Gian Valerio Lombardi, la Medaglia al merito civile conferita alla città di Vimercate per il ruolo svolto nella Resistenza al nazifascismo. Unico Comune della Provincia di Monza e Brianza a ottenere l’onorificenza.

“Ho spesso dichiarato che è per me un autentico onore amministrare una città come Vimercate, da sempre all’avanguardia sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista dell’attività industriale e commerciale, sia per lo spirito di accoglienza e di solidarietà sociale che anima i suoi cittadini –ha detto il sindaco- Oggi più che mai sono orgoglioso di amministrare una città il cui coraggio e senso di giustizia, portati avanti fino all’estremo sacrificio in occasione della lotta al nazifascismo, sono celebrati e riconosciuti a livello nazionale”.

Commozione nelle parole di Rampi: “Prima la consegna della Costituzione ai diciottenni e ai nuovi cittadini italiani residenti a Vimercate, poi il concerto del Civico Corpo Musicale di Vimercate, e infine lo storico momento della consegna della medaglia. Ci sono occasioni nelle quali mi rendo conto di quanto, senza giri di parole, sia semplicemente bello svolgere il mio ruolo di assessore a Vimercate”.

La motivazione che accompagna il riconoscimento spiega che Vimercate fu “centro strategico della resistenza della Brianza orientale partecipò coraggiosamente all’insurrezione contro l’oppressore nazifascista. La popolazione, aiutata da gruppi di partigiani, tra cui donne e giovani, si contrappose ad ogni forma di prevaricazione e di violenza, sopportando la perdita di numerose vite umane. Nobile esempio di abnegazione e spirito patriottico”, con riferimento al periodo tra il 1943 e il 1945. Alcuni giovani, dopo l’8 settembre 1943, spontaneamente si riunirono, accomunati da un’intesa basata sull’amicizia preesistente e dal comune e spontaneo desiderio di giustizia avverso al fascismo, senza alcuna caratterizzazione ideologica.

Il gruppo si consolidò come primo distaccamento della 103esima Brigata Garibaldi. Il pegno pagato fu la morte di Iginio Rota, caduto nel corso dell’attacco al campo di volo di Arcore, e la fucilazione dei suoi compagni Pierino Colombo, Emilio Cereda, Renato Pellegatta, Aldo Motta, Luigi Ronchi; la condanna a morte in contumacia del partigiano Carlo Levati; i 30 anni di carcere, data la minore età, ai partigiani Enrico Assi, Angelo Nava, Felice Carzaniga, Carlo Verderio. Anna Prada