Vimercate: l’addio a CremagnaniAnche De Bortoli all’ultimo saluto

Vimercate: l’addio a CremagnaniAnche De Bortoli all’ultimo saluto

Vimercate – Le note di Bob Dylan in sottofondo, Blowin’ in the wind ad aprire la cerimonia, e poi ancora Knockin’ on Heaven’s door. Nello storico e simbolico cortile interno della Locomotiva di piazza Marconi, dove nel 1954 si insediò la Casa del popolo, circa duecento persone giovedì pomeriggio hanno preso parte al saluto laico al giornalista Beppe Cremagnani, 57 anni, vimercatese, da pochi anni residente a Milano ma sempre rimasto legatissimo a Vimercate, stroncato da un infarto lunedì pomeriggio mentre percorreva in bicicletta le strade dei colli lecchesi.

Come era solito fare, anche in questa che sarebbe divenuta la sua ultima scampagnata, Cremagnani di prima mattina ha lasciato l’auto in via de Castillia, dove aveva mantenuto l’appartamento della madre, ha indossato la tenuta da ciclista e si è messo in strada, sotto il sole pieno di luglio. Un infarto lo aveva già colpito, una decina di anni fa. E lui gli era sopravvissuto. Questa volta, il malore non gli ha lasciato scampo. Il feretro ha raggiunto la piazzetta alle spalle della Locomotiva nel primo pomeriggio di giovedì, dopo che a Milano durante la mattinata si era svolto il funerale laico presso la sede di Diario, in via Melzo.

La salma è stata poi cremata e sarà tumulata al cimitero di Vimercate, presso la cappella di famiglia. Tra gli oratori il sindaco Paolo Brambilla, l’ex sindaco, e caro amico di Cremagnani, Enrico Brambilla, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, l’onorevole Barbara Pollastrini. “Non lo conoscevo di persona –ha esordito il sindaco Paolo Brambilla, la fascia tricolore indosso- ma ho sempre apprezzato la sua capacità di ricerca delle fonti, di trasmettere e di comunicare, di tenere la schiena dritta. Porto un abbraccio caro ai tanti che oggi lo piangono ed esprimo il cordoglio di tutta la città, che ha avuto l’onore di aver dato i natali a Beppe, membro di una famiglia che tanto ha dato alla nostra città”, ha concluso accennando alla famiglia Cremagnani: il padre Attilio fu sindaco della Dc dal 1952 al 1964, la nonna paterna Bice Cremagnani, alla quale è intitolata una via, fu la fondatrice della casa famiglia San Giuseppe di Ruginello.

Commosso l’ex sindaco Enrico Brambilla, caro amico di Cremagnani. “È singolare dover parlare della morte di qualcuno che amava così tanto la vita. Beppe era una persona simpatica, nel senso pieno del termine: sapeva mettere subito a proprio agio l’interlocutore”, ha ricordato Brambilla, aveva la “leggerezza dei saggi, un’ironia lieve e mai banale, una grande generosità e capacità di ascolto”, una curiosità insaziabile e rimasta viva. “Beppe sapeva mettere a nudo le bugie di regime, senza che mai emergesse nulla di rancoroso o di fondamentalista, ma per amore della verità. Era un uomo libero”.
Anna Prada