Vimercate, il delitto Campanini La Procura vuole archiviare

La procura di Monza ha chiesto l’archiviazione del caso relativo al duplice omicidio di Antonio Campanini, 81 anni, e della sua convivente argentina Azucena Moreno Laino, 78, trovati morti il 4 gennaio 2012, nel loro appartamento di via Adige 23. Pochi i punti certi, solo sospetti sul badante nel frattempo tornato nel suo paese.
Sopralluogo dei Ris nell’ abitazione di via Adige
Sopralluogo dei Ris nell’ abitazione di via Adige FABRIZIO RADAELLI

Tanti sospetti, ma, alla fine, nessuna prova. Il delitto di Oreno sembra destinato ad arricchire la statistica di quei delitti irrisolti che fanno la fortuna di programmi televisivi e talk show. Questo alla luce della decisione della procura di Monza, che ha chiesto l’archiviazione del caso relativo al duplice omicidio di Antonio Campanini, 81 anni, e della sua convivente argentina Azucena Moreno Laino, 78, trovati morti il 4 gennaio 2012, nel loro appartamento di via Adige 23.


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Pochi i punti certi. L’ assassino, secondo la ricostruzione dei carabinieri, era entrato in casa senza forzare porta o finestre, accolto dai due anziani che erano seduti in poltrona in soggiorno con la televisione accesa, dopo cena. L’ omicida li aveva colpiti ferocemente con un oggetto pesante alla testa più e più volte (forse una mazzetta da muratore, anche se l’arma del delitto non è mai stata trovata), fino a ucciderli. Solo il giorno successivo, il badante kirghiso 51enne, aveva avvertito i carabinieri dicendo di averli trovati senza vita. I sospetti, in questi due anni di indagini, erano ricaduti proprio su quest’ultimo uomo, il quale, però, nel frattempo ha fatto ritorno nel suo paese. Le indagini si erano indirizzate verso il movente economico, forse nato da una richiesta di denaro da parte del maggiordomo 51enne al suo datore di lavoro, ingegnere in pensione che conduceva un tenore di vita agiato.