Villasanta, buco in bilancio Idrotermica chiusa, a casa in nove

Passata di mano due settimane fa, l’azienda vilasantese ha lasciato a spasso i nove dipendenti. I nuovi acquirenti hanno scoperto che il buco di bilancio è di un milione di euro e non di trecentomila come da contratto di cessione
La Idrotermica
La Idrotermica Massimo Spinolo

La Idrotermica di via Briosca a Villasanta che produce e commercializza impianti idraulici di alta tecnologia ha chiuso i battenti questa settimana, lasciando fuori dai cancelli nove lavoratori con quattro mesi di stipendi arretrati e senza neppure gli ammortizzatori sociali.

Il quadro è tragico dal punto di vista occupazionale e scabroso sotto altri aspetti perché pare che il vero motivo dell’imminente fallimento sia una manovra poco pulita della precedente proprietà. I titolari originari dell’impresa, gente del territorio, hanno venduto la società un paio di settimane fa. La nuova proprietà ha acquistato marchio, locali e dipendenti accettando pure di accollarsi 300mila euro di scoperto.

Nel giro di una settimana però ha fatto l’agghiacciante scoperta. “Il consulente che abbiamo incontrato nei giorni scorsi -ha spiegato Mirko Stucchi della Cgil, sigla coinvolta dai lavoratori solo di recente- ha parlato di debiti per quasi un milione di euro: il triplo di quelli calcolati e messi in conto. A queste condizioni non è in grado di andare avanti e ha già detto chiaramente che in questi giorni dichiarerà fallimento. La situazione è surreale e a farne le spese sono i dipendenti”. Si tratterebbe per lo più di persone tra i 30 e i 40 anni, due impiegati e gli altri idraulici altamente qualificati. Si rivarranno per gli stipendi arretrati sulla nuova proprietà che a sua volta farà causa a chi ha venduto “merce avariata”.

Sembra che poco dopo l’acquisto siano saltati fuori assegni scoperti siglati dalla Idrotermica e contestazioni da parte di diversi clienti per vari lavori, forse non realizzati come da accordi. Il motivo per cui i lavoratori sono stati lasciati fuori dai cancelli lunedì mattina pare dipendere infine da un’ulteriore doccia ghiacciata: le mancate coperture assicurative su dipendenti e mezzi aziendali. A questo punto i lavoratori sembra abbiamo concordato con i sindacati l’unica linea d’azione in grado di garantire loro un ingresso finanziario: le dimissioni per giusta causa e l’accesso al sussidio di disoccupazione, a 4-5 mesi dall’ultimo stipendio percepito.