«Villa Reale non sarà patrimonioUnesco: colpa dell’autodromo»

«Villa Reale non sarà patrimonioUnesco: colpa dell’autodromo»

Monza – Una doccia fredda quella gettata da Françoise Rivière, vice presidente dell’Unesco, sulle aspettive dei monzesi e dei brianzoli. Villa Reale e l’annesso parco, per quanto bellissimi, non potranno diventare patrimonio dell’Unesco. Perchè? Perchè c’è l’autodromo ad abbruttirli. Questa l’incredibile e per molti inaccettabile affermazione del numero due della cultura dell’organismo sovranazionale.

La dichiarazione, che non ha mancato di sollevare le imbarazzate repliche dell’assessore regionale Massimo Zanello e di quello monzese, Pierfranco Maffè, è arrivata al termine della mattinata di venerdì. E proprio dopo le beneauguranti parole del ministro Sandro Bondi, il quale aveva detto di vedere con certezza un futuro regale per la reggia piermariniana. Non solo sede stabile, annuale, del Forum della cultura targato Unesco, ma anche luogo ideale per meeting internazionali. Del resto, la stessa Francoise Rivière, appena messo il piede nella Villa tirata a lucido per l’occasione, è rimasta a bocca aperta, incantata da tanto splendore.

Eppure, la sua affermazione ha una logica stringente: i criteri per assegnare l’ambito riconoscimento a un sito di patrimioni dell’umanità sono strettissimi. E ricordando che la proposta su Villa reale e parco era già stata avanzata e bocciata in passato ha affermato, a mo’ di esempio: "Non tutti i castelli della Loira hanno avuto il riconoscimento; lo stesso castello di Chambord è rimasto escluso, perchè vicino a una centrale nucleare".

Incredulo l’assessore Maffè, che ha subito stigmatizzato: "ma come si fa a mettere sullo stesso piano l’autodromo e una centrale nucleare?" E ha aggiunto: "Madame ha espresso un suo punto di vista e i punti di vista possono anche cambiare". Più diplomatico l’assessore regionale Zanello, che ha preferito trincerarsi in una sorta di "vedremo": "Avanzeremo la proposta – queste le sue parole – quando apriremo i cantieri". Domani, sabato, arrivano il ministro degli esteri Frattini e il premier, Berlusconi. Vedremo se torneranno sull’argomento. A Monza, senza dubbio, il diniego della Rivière, apre una vecchia ferita sempre carica di polemiche.