Arcore – Dopo almeno dieci anni di proposte, controproposte e lunghe attese, per l’area ex Falck c’è un progetto. Adottato, approvato e pronto a partire. L’iter si è concluso lunedì scorso, quando il consiglio comunale, anche se solo a maggioranza, ha approvato definitivamente il disegno. Cruciale, nel discorso introduttivo del sindaco Rosalba Colombo, anche assessore alla partita, il concetto del recupero di quello che finora è stato un “non-luogo”.
«I principi cardine intorno a cui si è lavorato sono semplici -ha elencato il sindaco nella seduta del consiglio- la volontà di riqualificare un’area dismessa trasformandola in un luogo da vivere, la scelta di inserirvi sostanziali funzioni pubbliche e il criterio dello sviluppo verticale che ci ha permesso di limitare al minimo il consumo di suolo e di prevedere un grande parco urbano pubblico». L’idea ha incontrato l’entusiasmo del Pd e il favore della maggioranza dei consiglieri. Il consenso tuttavia non è stato unanime nel centrosinistra. Sel, come aveva annunciato, si è astenuta dalla votazione ribadendo tutte le perplessità evidenziate anche in sede di adozione, lo scorso dicembre.
Il denso discorso del capogruppo Daniele Penati ha toccato temi già evidenziati: la necessità di un’edilizia convenzionata più economica, i dubbi sugli elevati costi di manutenzione che il parco chiederà, l’opportunità di valutare altri funzioni alternative alla scuola materna prevista dal progetto e un pollice verso sulla quantità di cubature concesse, troppe rispetto al piano regolatore generale. Penati ha dichiarato di non apprezzare la consegna «chiavi in mano» da parte del sindaco di un progetto che Sel ritiene ancora migliorabile. E sul decisionismo del primo cittadino anche Rinaldo Polli di Rifondazione ha detto qualcosa, auspicando più dialogo in coalizione. Il suo voto però è stato di approvazione, insieme a quello della Lista Colombo e del Pd. A votare contro sono stati Pdl e Lega nord. Nelle dichiarazioni di voto di entrambi i partiti di centrodestra a spiccare è stato il tema del sottopasso carrabile che il Pii approvato non prevede. Secondo il centrodestra resterebbe dunque aperto in problema traffico che attanaglia Arcore e soprattutto la zona tra la ex statale 36 e via De Gasperi.
I contenuti del Pii presentato dalla proprietà Devero sono ormai noti: tre torri di residenziale, soprattutto convenzionata, nella zona dell’ingresso, a partire da dodici piani. Altre tre sul fondo del comparto, compreso l’hotel di venti piani, l’edificio più alto tra tutti quelli previsti dall’intervento urbanistico. E poi scuole materne, un nido, l’hangar ristrutturato e ceduto al Comune di Arcore e infine anche un parco pubblico di quasi 30mila metri quadri di superficie complessiva. Sì anche – e finalmente – al sottopasso ciclopedonale che sbucherà dietro alle poste. L’hangar diventerà spazio polifunzionale e sarà fronteggiato da un’ampia piazza. Tutto in 109mila metri cubi contro i 68 che prevedeva il vecchio Prg.
Valeria Pinoia