Centodiciannove imputati, tra cui i nomi più “pesanti” dell’inchiesta Infinito. Al via oggi, nell’aula bunker del tribunale di Milano in via Ucelli di Nemi, a Ponte Lambro, la prima udienza del processo ai presunti ‘ndranghetisti coinvolti nella maxi retata dell’anno scorso che hanno scelto di essere giudicati avvalendosi dei riti alternativi. L’indagine Infinito, infatti, è sfociata in due distinti filoni processuali. Quello del rito ordinario, che vede alla sbarra 39 persone, partito a maggio e rinviato a martedì prossimo per sanare alcune irregolarità sulle notifiche, e quello degli abbreviati che è iniziato oggi di fronte al gup di Milano Roberto Arnaldi. Quest’ultima tranche, peraltro, rappresenta forse il vero “maxi processo” alla ‘ndrangheta lombarda, dal momento che sono coinvolti quelli che la pubblica accusa, rappresentata dalla Direzione distrettuale antimafia milanese, considera i personaggi di spicco della malavita organizzata in Lombardia e in Brianza. Nomi eccellenti, dunque, delle “locali” di ‘ndrangheta di tutta la Lombardia, tra cui naturalmente quelle attive a Desio, Seregno, Giussano, Solaro, Limbiate, Paderno Dugnano, dove si tenne ormai il famoso summit di mafia al centro civico intitolato ai giudici Falcone e Borsellino. La scelta del rito abbreviato, fatta dagli imputati odierni, consente di fruire dello sconto di un terzo della pena. L’udienza è stata di carattere squisitamente tecnico: appello degli imputati e richieste di costituzione di parte civile, avanzate, tra gli altri, dai Comuni di Paderno Dugnano, Pavia e Bollate. Processo rinviato al 16 giugno, giovedì della prossima settimana: si entrerà nel merito del dibattimento probabilmente con l’analisi delle eccezioni.
f.ber.
Via al processo ‘ndrangheta,Comune di Paderno parte civile
Centodiciannove imputati, tra cui i nomi più "pesanti" dell'inchiesta Infinito. Al via oggi, nell'aula bunker del tribunale di Milano in via Ucelli di Nemi, a Ponte Lambro, la prima udienza del processo ai presunti 'ndranghetisti che hanno scelto di essere giudicati coi riti alternativi.