Varedo, Villa Agnesi, i restauri: prato appena rinnovato già rovinato dall’incuria

Dopo appena un mese, già bruciate dal solleone le zolle di erba posizionate nel cortile centrale delle cascine. E poche settimane fa razziati i pluviali di rame
Il prato nel cortile centrale delle cascine già bruciato dal sole. Sotto: com’era solo un mese fa

E’ trascorso appena un mese dalla conclusione dei complessi lavori di restauro delle cascine di Villa Agnesi e ancora non c’è stata l’inaugurazione ufficiale. Ma il piacere di vedere finalmente rinata, dopo molti anni di attesa, almeno la prima parte (deve ancora partire il restauro del corpo centrale della villa) della dimora che la scienziata-benefattrice Maria Gaetana Agnesi aveva lasciato in dono perché per scopi sociali, ha già ceduto il passo alla rabbia per l’incuria con cui il paziente recupero, costato milioni, è stato trascurato dagli amministratori locali. Il verdissimo prato inglese – per fare solo un esempio – è già stato bruciato dal solleone di questi giorni. L’erba è stata posata. Ma nessun impianto di irrigazione è stato mai predisposto. E così, il manto verde si è già pressoché del tutto essiccato. Un altro duro colpo, dopo il furto dei pluviali di rame (il complesso tuttora è privo di sorveglianza e di antifurto).

Varedo, Villa Agnesi, il restauro: in vendita i 17 appartamenti dedicati agli anziani?

Ma c’è di peggio. Il consigliere d’opposizione della lista SiAmo Varedo, Mauro Zaina, nell’ultimo consiglio comunale ha preso posizione contro la decisione della giunta di Varedo di vendere i 17 appartamenti realizzati nelle cascine. «Il Comune – spiega Zaina – sembra intenzionato a venderli e avrebbe già incaricato l’agenzia delle entrate di fare una perizia per accertare il loro valore. A noi, tale decisione, appare assurda. Gli appartamenti sono stati restaurati con soldi pubblici. Ed erano stati costruiti per gli ultimi anziani fittavoli che abitavano le cascine. Ora, sarebbe più corretto utilizzarli per scopi sociali a vantaggio della comunità, e in particolare dei più fragili: anziani, indigenti, . Oppure, si potrebbe affidarli a studenti universitari. Credo che il Comune abbia il dovere di usare questi beni pubblici a vantaggio della comunità».

Contrario alla vendita dei 17 appartamenti anche il presidente del Comitato per la rinascita di Villa Agnesi, Enrico Bellosio:  «I 17 appartamenti furono costruiti per gli ultimi, anziani contadini che un tempo coltivavano i terreni di Villa Agnesi. Ebbene: tre di loro – Luciano Marini, Vittorina Contardi e Giuseppe Terzi – vivono ancora nelle vecchie cascine in rovina. E ora scopriamo che non solo le case non verranno loro assegnate ma che il Comune vorrebbe venderle. Eppure, non mi pare che il Comune, con un  milione e 700mila euro di avanzo di amministrazione, abbia bisogno di soldi».

Varedo, Villa Agnesi, il restauro, Bellosio: «La villa donata da Maria Gaetana Agnesi per scopi sociali»

A deludere Bellosio è anche la violazione delle volontà di Maria Gaetana Agnesi: «La scienziata e benefattrice – spiega – lasciò in redità la villa e le cascine di Varedo a patto che fossero usate per scopi sociali. E’ evidente che gli appartamenti vadano usati in primi per gli anziani fittavoli e poi per scopi umanitari». Bellosio attacca la Giunta anche sul ritardo nella partenza dei lavori di restauro del corpo centrale di Villa Agnesi: «Il Comune ha incassato milioni dalle fideiussioni dei costruttori. Cosa aspetta a destinarli per lo scopo a cui erano dedicati: il restauro della villa di Maria Gaetana Agnesi»?

Gli appartamenti nati per gli anziani che potrebbero essere messi in vendita

L’opposizione accusa la giunta varedese anche sul rischio di perdere l’altro gioiello storico: Villa Bagatti Valsecchi: «La giunta di centrodestra – accusa Maria Cristina Zanata di SiAmo Varedo – si è accanita sul fronte giudiziario, con effetti controproducenti per i varedesi: «Molti comuni, come Desio, hanno saputo valorizzare le loro antiche ville, facendone un punto di riferimento per l’arte, la cultura e il tempo libero. La giunta varedese, che pure ha a disposizione due ville tra le più belle in Brianza, non ha mai saputo valorizzarle».