Monza – Uno spettacolo teatrale portato in scena durante l’estate. E un libro, un dvd, i film. Walter Bonatti continua a vivere così a un anno dalla scomparsa. L’alpinista è morto nella notte fra il 13 e il 14 settembre del 2011 a Roma, all’improvviso per l’aggravarsi di un tumore al pancreas. Bergamasco di nascita, presto monzese di adozione, ginnasta in Forti e Liberi e alpinista alla Pell e Oss. Subito cittadino del mondo. Prima attraverso le pagine dei libri d’avventura, poi volando dalle montagne lombarde al K2, nella contestata spedizione con Ardito Desio, al Monte Bianco. Grandi successi, grandi tragedie e lutti.
La figura di Bonatti, e la grande passione per la montagna e i viaggi, oggi è raccontata da chi l’ha amato per oltre trent’anni. È di Rossana Podesta infatti la firma del volume “Walter Bonatti. Una vita libera”, pubblicato all’inizio di settembre da Rizzoli (39 euro).
«“Uno sguardo cristallino, morale fino all’ingenuità, sulle cose del mondo, della società, della politica, uno sguardo che sembra calibrato sui ghiacci, sulle rocce, sugli orizzonti della natura più che sugli ambigui paesaggi umani”. Questo sguardo limpido, così ben descritto da Michele Serra, è la prospettiva dalla quale Rossana Podestà racconta un uomo libero: oltre l’alpinista, l’esploratore, il reporter, il fotografo e lo scrittore».
Nella presentazione della casa editrice ci sono già gli indizi di quello si troverà oltre la copertina in cui Bonatti si presenta in maglietta scura e zaino in spalla. Un eroe moderno, un Indiana Jones con la faccia dell’uomo normale.
Ci sono i racconti di viaggio rimasti chiusi fino a ora in taccuini mai pubblicati e le fotografie inedite dai quattro angoli del mondo. La vita da alpinista prima e da giornalista poi. E c’è il ritratto privato di un uomo che dopo le mille imprese tornava a casa, a Dubino, insieme alla donna che amava. E che l’ha dovuto lasciare un attimo prima della fine, perché alla loro vita mancava un piccolo sì, quello del matrimonio («Non avergli potuto tenere la mano è stato uno dei dolori più grandi della mia vita», ha detto Podestà al proposito).
Il libro è stato presentato in settimana a Milano, alla Gazzetta dello sport, contemporaneamente al dvd “Walter Bonatti – Con i muscoli, con il cuore, con la testa”. Si tratta del primo documentario autorizzato sulla vita dell’alpinista prodotto da Road Television e in edicola con il quotidiano nella collana del Grande alpinismo.
Il dvd è stato presentato in luglio a Courmayeur durante il Bonatti Day. E proprio al Jardin de l’Ange, sabato 15 luglio, il cittadino onorario del Monte Bianco verrà ricordato ancora.
Bonatti è stato anche raccontato nel mediometraggio francese “La voie Bonatti” di Bruno Peyronnet (2011), premiato con la Genziana d’argento al Trento film festival 2012. «La giuria ha deciso di scegliere un film coraggioso e realizzato con stile, capace di collegare attraverso una corda sottile l’eroica epoca dell’alpinismo e le sfide affrontate dagli scalatori contemporanei – recitava la menzione del premio – La voie Bonatti offre una prova evidente che anche oggi che gli alpinisti possono contare su un equipaggiamento avanzato, lo spirito di Bonatti è fondamentale per raggiungere la vetta».
È previsto un omaggio anche al Festival della letteratura di viaggio in programma dal 27 al 30 settembre a Roma.
In estate invece lo scalatore è stato portato in scena dalla compagnia Teatro Invito di Valmadrera per l’Ultima luna d’estate appena conclusa: Luca Redaelli ha interpretato “In capo al mondo”.
Chiara Pederzoli