Monza – «E voi come rendereste più sicura la rotonda di viale Stucchi? Scrivete le vostre idee». E chi quotidianamente percorre quella strada – in auto, in bici, in moto – ha scritto un contributo. Diverse le segnalazioni: il traffico. Ma anche la segnaletica mancante, i pericoli per chi frequenta il centro sportivo Pia Grande, le condizioni dell’asfalto. Ecco cosa ne è uscito.
«Sento parlare di una passerella per risolvere il problema di attraversare il viale Stucchi – scrive Emanuele Giardini, trasferito da Sant’Albino a Brugherio – Non sono d’accordo perchè anziani, ragazzi e signore farebbero il doppio della fatica ad attraversare la strada con la bicicletta. La soluzione giusta è un sottopassaggio pedonale e ciclabile subito dopo il campo sportivo di Sant’Albino, così esce proprio davanti al cimitero. Per il traffico sarebbe utile una sopraelevata in direzione da San Rocco allo stadio Brianteo, per risolvere problemi di traffico e di inserimento per Monza da via Salvadori e via Sant’Albino. Un altro problema è sulla pista ciclabile di via Adda a Sant’Albino, dove è necessario finire la segnaletica e installare uno specchio all’altezza della casa cantoniera e del canale Villoresi».
«Percorro giornalmente il viale delle Industrie, uscendo dalla tangenziale nord verso Concorezzo. Il problema è lo scorrimento del traffico: nelle ore di punta serali, mi trovo immancabilmente in coda fin dal nuovo tunnel (e quindi i benefici di quest’opera per cui si sono spesi molti soldi dei contribuenti sono inesistenti). Si potrebbe creare un piccolo passaggio sopraelevato ed eliminare quell’assurdo e pericoloso semaforo sulla rotonda. Inoltre eviterei l’attraversamento da Monza a Brugherio e viceversa creando una corsia di inversione sul viale delle Industrie nelle due direzioni, ottenendo così uno scorrimento veloce su tutto il viale e rendendolo una tangenziale monzese». (Luciano Beretta)
«Con un semaforo pedonale, come per la rotonda di Rondò dei Pini, e con dossi rallentatori su tutte le strade di accesso. E facendo pagare una penale a quei pistola che l’han progettata e realizzata così» (Michelangelo Casiraghi)
«Una ciclopedonale sopraelevata temo non servirebbe perchè verrebbe poco usata. In quella tratta c’è un volume di traffico che può essere messo in sicurezza solo con un incrocio a due livelli. La segnaletica orizzontale e la qualità dell’asfalto sono elementi che contribuiscono alla sicurezza, invece di fare progetti faraonici, il Comune dovrebbe prima fare le cose basilari. E dovute. In viale delle Industrie, dall’incrocio con viale Sicilia fino al confine con Sesto, è pieno di buche e rattoppi». (Tommaso Grilli)
«Io uso spesso in bicicletta e in strada gli incidenti sono facilissimi. La soluzione non è una (sola) passerella, ma un più ampio sistema di piste ciclabili, con un chiaro sistema di precedenze: mancano i raccordi tra la nostra pista ciclabile est-ovest e i comuni vicini (da via Ugo Foscolo a Sant’Albino, Brugherio e dall’altra parte un attraversamento di viale Fulvio Testi) e un asse di piste ciclabili da nord a sud della città. Sono passata in bicicletta dalla rotonda di Sant’Albino la mattina dell’incidente, e ho pensato alla madre e al padre del ragazzo per tutto il giorno. Da ciclista, mando loro un abbraccio» (Sara Trovato)
«La renderei più sicura con un sottopasso, purché sia anche ciclabile e pedonale, Brugherio-Monza. Ogni tanto ci passo, è veramente terribile: sembra di stare in un girone infernale». (Antonio Leanza)
«Trasformare viale dell’Industrie: sottopassi in corrispondenza delle rotonde per velocizzare il transito dei mezzi. Dopo il nuovo sottopasso il tappo si forma, ora, qualche km più avanti e la stessa cosa succederà col tunnel di viale Lombardia. Una spesa folle per non risolvere, cioè, spostare il problema. Un’altra situazione rischiosa è in viale delle Industrie: in corrispondenza della rotonda di San Rocco, le auto provenienti dalla bretellina hanno una visione limitata e quelle in direzione opposta giungono a velocità elevata. E, Dio non voglia, che un guasto meccanico o lo spegnimento del motore interessi l’auto che sta attraversando la strada. È così difficile mettere delle bande sonore per terra per far rallentare i veicoli e segnalare una situazione di potenziale pericolo? Certo se modificano l’incrocio con la rotonda alla francese il problema è risolto». (Francesco Parini)
«La soluzione della passerella mi sembra la più immediata e meno onerosa visto i tempi che corrono. Purtroppo la rotonda di San Damiano non è l’unico attraversamento pericoloso, anche attraversare la rotonda di via Buonarroti si rischia la vita tutti i giorni e anche qui servirebbe una passerella. Un altro problema, secondo me gravissimo, che riguarda tutto il viale delle Industrie è il transito delle biciclette. Ultimamente il loro numero è in forte aumento, soprattutto al mattino e alla sera. Non ho idea di come si possa risolvere questo problema, ma qualcosa bisogna fare. Andando avanti così, con il traffico, le buche da deviare, la scarsa illuminazione prima o poi leggeremo ancora articoli come quello sul povero Simone». (Orietta) «Dopo i vari incontri con gli assessori Confalonieri, Marrazzo, Colombo emerge un quadro desolante della finanza del Comune di Monza. Ma ciò non esclude che la rotonda deve essere modificata con un interramento e non ci sono altre alternative. Quando si esce dal via Sant’Albino ci trasformiamo tutti in piloti da formula 1, ogni volta è a rischio incidente. Non se ne può più» (Lino Bassani)
«Sono una ciclista e ci passo dalle due alle quattro volte al giorno per allenarmi a nuoto come socia dello SportManagement Pia Grande e devo dire che ogni volta mi ritengo fortunata nel passare indenne la rotonda: il marciapiede rasente il cimitero è pieno di buche e andrebbe ricoperto perchè noi ciclisti che arriviamo da via Ugo Foscolo o da via Cederna siamo obbligati ad immetterci su strada perchè non bucare (ed il Comune continua a disinteressarsi); o si ritorna al caro vecchio buon semaforo oppure un bel sovrappasso (come quello in zona stadio) ciclopedonale che parta dal Cimitero e arrivi esattamente dall’altra parte della strada cercando ovviamente di velocizzare l’iter delle gare di appalto lavori e commissionamento opere perché è davvero una situazione border line considerato anche il fatto dell’aumento traffico ad ogni ora e del nervosismo o fretta di tutti i guidatori mezzi pesanti e non». (Chiara Attoli)
«Ci passo due volte al giorno e, specialmente in direzione est (andando verso lo stadio) bisogna essere molto attenti. Occorre al più presto ripristinare le strisce bianche su viale delle Industrie, cancellate dalle oramai invisibili anche loro righe gialle di cantiere. Alla rotonda del cimitero da via Buonarroti, specialmente nelle ore di punta, si formano sempre tre corsie di auto che si immettono in contemporanea, creando ingorghi oltre a occupare quella che dovrebbe essere la corsia di emergenza. Eliminare il semaforo pedonale e una passerella sopraelevata ciclopedonale, tipo quella che c’era durante il cantiere del sottopasso di viale Industrie/Buonarroti, oltre a migliorare la sicurezza dei pedoni e ciclisti, sarebbe benefico per il traffico. Occorrebbe eliminare una via di accesso alla rotonda (ora sono ben 5): o via della Vittoria o, forse più facile, via Sant’Albino che sono molto vicine anche all’innesto di viale delle Industrie e lì o ci si butta o non si entra mai. Una seconda opzione potrebbe essere il congiungimento di queste due vie prima dell’ingresso alla rotonda, in modo che ne sbuchi una sola sulla rotonda stessa». (Marcello Molteni)
«Oltre ad una scontata passerella sopraelevata per pedoni e cicli, si dovrebbe pensare a rendere unico l’accesso alla stessa, da parte degli attuali due ingrassi separati di Sant’Albino e San Damiano, in modo che usufruiscano della rotonda da una sola direzione, magari “rubando” una parte del fabbricato esistente ma unificando il doppio ingresso». (Giorgio Villa)
«Non è la rotonda di per sé pericolosa, ma lo è tutto viale delle Industrie. Che è in una situazione di degrado pazzesca, vergognosa considerando il flusso straordinario di auto che accoglie a tutte le ore del giorno. Tranne un breve tratto (tra lo Stadio e il centro commerciale) ha: asfalto osceno e rappezzatissimo; nessuna segnaletica orizzontale (le auto viaggiano disordinatamente e anche su tre file parallele perchè non si capisce dove finisce la corsia di destra e inizi la banchina; anzi, in alcuni casi la segnaletica orizzontale è in conflitto perchè è rimasta (a terra ) quella temporanea di uno degli infiniti cantieri che poi è stato rimosso; la presenza di alcune barriere new-jersey che non sono ben segnalate e impongono un anomala e repentina deviazione della traettoria di marcia; vi è la possibilità di fare inversione a U in un tratto. Situazione aberrante visto che esistono numerose rotonde; assoluta mancanza di qualsivoglia pista ciclabile protetta. Per la rotonda: penso che la passerella sia, a breve, l’ unica soluzione praticabile». (Daniele Enrico Tremolada).
«Sono la mamma di una ragazzina che frequenta assiduamente per motivi di sport il centro natatorio ”Pia Grande”. Da inizio giugno quando l’allenamento è richiesto anche la mattina oltre che al pomeriggio, per motivi di lavoro non posso accompagnarla e lei deve attraversare la rotonda in bicicletta. Il Comune di Monza non ha più tempo per pensare, la passerella esistente in prossimità dell’ipemercato Iper è stata fatta dalla sera alla mattina, e il traffico per i trasporti speciali e le pendenze non sono assolutamente un problema. Perchè dev’essere un problema solo in quel punto?Cerchiamo di non nasconderci dietro a tante parole, bisogna intervenire subito!!! Si tratta di una passerella!!! Per salvare la vita a tante persone, ci sono ragazzini che frequentano la società di calcio lì vicino, e altri ragazzini/e come mia figlia frequentano la piscina». (Cinzia)