Torna dalle vacanze con il rumNelle bottiglie c’era coca liquida

In carcere per due "souvenir" importati dal Sudamerica. In quelle due bottiglie trovate in possesso di Nicola Negri domiciliato a Renate, di rum ce n'era ben poco. Sotto un primo strato di liquore, c'era un liquido verdastro risultato essere, a seguito di analisi, cocaina liquefatta.
Torna dalle vacanze con il rumNelle bottiglie c’era coca liquida

Renate – In carcere per due “souvenir” importati dal Sudamerica. In effetti, di rum colombiano, in quelle due bottiglie trovate in possesso di Nicola Negri, residente a Milano, ma di fatto domiciliato a Renate, ce n’era ben poco. Sotto un primo strato di liquore, c’era un liquido verdastro risultato essere, a seguito di analisi, cocaina liquefatta.

L’uomo, classe 1963, è stato fermato la scorsa settimana dagli agenti del commissariato di polizia di Sesto San Giovanni, durante un controllo in strada. Secondo quanto si apprende da palazzo di giustizia di Monza, il 49enne era in compagnia di un amico, un 39enne di Cologno Monzese con un solo precedente per guida in stato di ebbrezza, che lo era andato a prendere dalla stazione Centrale.

Il renatese, infatti, era arrivato dall’aeroporto, dove era atterrato dalla Colombia. Fermati in viale Monza, al confine tra Sesto San Giovanni e Milano, gli agenti hanno trovato il carico sospetto. Due bottiglie di rum ‘anejo’ invecchiato tre anni. Ad un primo controllo, sembrava tutto a posto. Svitato il tappo, infatti, l’aroma era quello inconfondibile del liquore caraibico per eccellenza. Il resto del contenuto delle due bottiglie da un litro ciascuno, tuttavia, celava qualcosa di decisamente più prezioso, dal punto di vista economico. Sotto il tappo, infatti, era stato ricavato un piccolo serbatoio attaccato al vetro mediante il silicone. Il resto della bottiglia, conteneva la cocaina in forma liquida.

Si tratta di uno dei tanti ingegnosi metodi utilizzati dai narcotrafficanti per introdurre la droga all’estero. La coca nella forma liquida, in particolare, è abbastanza facile da trasportare e rende la vita più difficile alle forze dell’ordine impegnate nel contrasto ai traffici di questo tipo. Le cronache, anche recenti, riferiscono di numerosi arresti di corrieri che importavano coca liquida nei modi più diversi. Nascosta in doppi fondi nelle valige, addirittura ‘spalmata’ su abiti o libri impregnati di liquido, in addirittura in ovuli che vengono ingeriti dal singolo corriere.

In quest’ultimo caso, i rischi legati alla salute di chi trasporta la coca in tal modo sono altissimi, ancora di più che nel caso degli ovuli ‘tradizionali’. Il renatese e il suo presunto complice, sono stati arrestati e portati a carcere di Monza, a disposizione del pm Manuela Massenz. Da quanto si apprende, l’accusa contestata è quella di detenzione a fini di spaccio, e non di traffico internazionale. L’uomo, interrogato dal gip, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Federico Berni