Storie di donne che dissero no”Viole per Enza” al teatrino reale

Lea Garofalo, Isoke Aikpitanyi, Nahal Sahabi, Marisela Ortiz Rivera, Assetou Billa Nonkane, Neda Agha-Soltan, Anna Politkovskaja. Sette storie di donne che hanno pagato con la violenza la loro opposizione: è questo ''Viole per Enza'', venerdì 8 marzo al teatrino della Villa reale.
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Monza – Sette donne, sette storie di violenza, tante voci, femminili, per raccontarle. È una storia strana quella di ”Viole per Enza”, il progetto ideato da Antonetta Carrabs e sviluppato dall’associazione Zeroconfini che venerdì, al teatrino della Villa reale, porterà in scena i nomi e le vicende di chi ha detto no e ha pagato con la violenza il proprio rifiuto.
È una storia strana perché i posti a disposizione sono andati esauriti prima che l’associazione si preoccupasse di farsi pubblicità. Di voce in voce, il passaparola ha esaurito con largo anticipo le poltrone del teatrino su cui – nella Giornata internazionale della donna, 8 marzo – dalle 21 rimbalzeranno le storie di Lea Garofalo, sciolta nell’acido dalla ‘ndrangheta; Isoke Aikpitanyi, che si è opposta allo commercio di ragazze nigeriane; Nahal Sahabi, vittima della repressione in Iran; Marisela Ortiz Rivera, contro il femminicidio; Assetou Billa Nonkane, contro le mutazioni genitali; Neda Agha-Soltan, vittima di Teheran nel 2009; Anna Politkovskaja, accusatrice dei diritti violati del popolo russo e ceceno.
Hanno dato loro voce Alessandra Arcadu, Antonetta Carrabs, Iride Enza Funari e Chiara Gelmetti, sette testi che saranno letti dalle allieve della Scuola delle arti (Federica Angelucci, Elena Arposio, Monia Cacciero, Cristina Cantori, Mariangela La Palombara, Giorgia Lui), in una serata inframmezzata dalle le coreografie curate da Letizia Dradi, Chiara Gelmetti e Marco Bendoni per le allieve dell’associazione Danze antiche, mentre la scenografia è realizzata con sette opere di Maria Micozzi e la musica affidata ai ragazzi del liceo classico e musicale Zucchi.
Prima dello spettacolo, alle 19.30, sarà presentato con l’associazione Libera il libro “Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie” di Ludovica Ioppolo e Martina Panzarasa.