Stop alla mafia nei cantieri ExpoIn Lombardia escluse 148 imprese

Dopo l'esclusione di 148 imprese dalle grandi opere pubbliche lombarde nel corso degli ultimi due anni, c'è stata martedì la sottoscrizione di tre protocolli di legalità per le opere connesse a Expo, così come previsto dalle linee guida per i controlli antimafia.
Stop alla mafia nei cantieri ExpoIn Lombardia escluse 148 imprese

Monza – Non si ferma l’opera di prevenzione contro i tentavi d’infiltrazione mafiosa: dopo l’esclusione di 148 imprese dalle grandi opere pubbliche lombarde nel corso degli ultimi due anni, presso la sede della prefettura di Milano, la sottoscrizione di tre protocolli di legalità per le opere connesse a Expo, così come previsto dalle linee guida per i controlli antimafia sui contratti relativi alla realizzazione dell’evento internazionale.

A firmare i documenti sono stati i rappresentanti delle stazioni appaltanti della linea metropolitana 5, della Tangenziale esterna Milano e del collegamento della SS11 da Molino Dorino all’autostrada dei Laghi A8 e A9. Al tavolo di presentazione dei documenti erano seduti, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo 2015 Roberto Formigoni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e il prefetto Gian Valerio Lombardi.

“Lavoriamo per garantire la massima trasparenza e la massima tutela della legalità nella realizzazione delle grandi opere per l’Expo del 2015”: questo è il messaggio lanciato da Formigoni nel corso della conferenza stampa partecipata dai rappresentanti delle stazioni appaltanti, rispettivamente Infrastrutture Lombarde, CAL, TEM e Metro 5.

Per una regione come la Lombardia, interessata dal 30 per cento dei grandi cantieri nazionali, è prioritario – ha detto Formigoni – “contrastare i sempre più numerosi tentativi di infiltrazioni criminose nei cantieri e negli appalti attraverso una serie di regole molto stringenti e puntuali”. Per questa ragione il presidente ha sottolineato l’importanza del lavoro della Prefettura di Milano, chiamata a rilasciare le certificazioni antimafia per tutta la filiera delle imprese coinvolte. Essenziale, a questo proposito, è il “controllo antimafia su tutti i soggetti della filiera, senza alcuna limitazione rispetto alle soglie di valori degli appalti”. I risultati – ha notato il presidente – “confermano che siamo sulla strada giusta: negli ultimi due anni le prefetture lombarde, attraverso il lavoro della Dia, hanno escluso 148 imprese dalle grandi opere pubbliche lombarde per motivi legati alla criminalità organizzata”.

In qualità di società appaltante di Expo 2015, Regione Lombardia si è impegnata, con il supporto della Prefettura di Milano, ad “attivare una piattaforma informatica altamente innovativa, denominata SiGEXPO, con funzione di monitoraggio delle commesse, costantemente accessibile alla Prefettura e al gruppo Interforze (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Dia, Provveditorato opere pubbliche)”.