“Una domanda se vengono aperti gli stadi per 1000 persone ..con quali criteri..prelazione prima abbonati..tipo esempio in ordine alfabetico..? O come?”: sono le prime domande che si fanno i tifosi del Monza dopo l’ordinanza della Regione Lombardia che riapre, contingentati, gli stadi e i palazzetti dello sport ai tifosi.
Il presidente Attilio Fontana ha firmato il documento reso operativo da sabato 19 settembre e l’attesa per il ritorno al Brianteo per vedere finalmente i biancorossi da Serie B è alta.
L’ordinanza del Pirellone prevede la presenza del pubblico all’aperto e al chiuso per ogni disciplina sportiva “limitatamente a quei settori nei quali sia possibile assicurare posti a sedere da assegnare ai singoli spettatori per l’intera durata dell’evento e nel rispetto delle misure previste”. Per ora le norme sono in vigore fino al 15 ottobre, cioè fino alla scadenza del Dcpm d’emergenza del governo Conte.
Le regole prevedono tra l’altro che “può essere consentita la partecipazione del pubblico esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva e nominale del posto a sedere numerato ai singoli spettatori per l’evento e comunque in misura non superiore, in proporzione, al 25 % della capienza autorizzata dalle Commissioni di vigilanza prima dell’emergenza causata dal Covid-19 e, in via assoluta, in misura non superiore a 1.000 spettatori negli impianti all’aperto e 700 spettatori negli impianti al chiuso”.
Poi misurazione della temperatura all’ingresso per tutti, anche per il personale delle squadre e degli stadi, vigilanza sull’uso della mascherina obbligatoria anche all’aperto e distanziamento tra le persone. “L’acquisto dei biglietti dovrà essere preferenzialmente effettuato on ine. L’eventuale servizio di biglietteria in loco può essere previsto purché le relative postazioni siano dotate di barriere fisiche, sia fatto osservare il distanziamento interpersonale in coda e siano favorite modalità di pagamento elettroniche”. I biglietti saranno nominali e non cedibili. Per ora vietati i bar interni, i punti di ristoro, i distributori automatici di cibo e bevande: possono invece esserci addetti alla vendita che passano tra il pubblico.