Sovico <Niente paura> il film di Piergiorgio Gay proiettato a Sovico, la settimana scorsa. «Un’iniziativa di Uniti per Sovico per dare il proprio originale contributo alle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia» ha detto il capogruppo Roberto Galbiati. «Non è una biografia di Luciano Ligabue, non è un documentario sulla storia di una nazione relativamente giovane. Semplicemente un viaggio sentimentale: amore e struggimento per il Bel Paese, sullo spunto degli articoli della Costituzione» così il regista, presentando la serata.
Perché deve essere un cantante a dirci certe cose? E’ la domanda di uno dei tanti personaggi che appaiono nel film. Ed è quello che si sono probabilmente chiesti anche gli spettatori sovicesi, piacevolmente meravigliati che un cantautore si facesse paladino dei diritti e doveri siglati dalla Costituzione italiana.
Le risposte erano tutte nella pellicola: moltissimi personaggi, da Stefano Rodotà a Fabio Volo, da Giovanni Soldini a don Luigi Ciotti, Beppino Englaro, Margherita Hack, Paolo Rossi, Carlo Verdone e altri non così famosi, dicevano la loro sull’Italia e sugli italiani, come se fossero in un momento di relax tra amici, seduti sui gradini di una piazza o di una scuola.
«Tutto spontaneo, senza copione – ha spiegato Gay – ognuno parlava della propria personale esperienza. Mia intenzione non era fornire soluzioni chiavi in mano, ma suscitare domande. Luciano Ligabue non è un guru, ma sa raccontare il nostro Paese attraverso la sua musica. Nei concerti ha il coraggio di cantare Buonanotte all’Italia facendo passare in video gli articoli della Costituzione. E, cosa non da poco, per trasmettere ai giovani ciò che riteniamo sia un valore, il linguaggio delle canzoni è vincente».
cristiana mariani