Solaro – Travolge Solaro l’operazione dei carabinieri del Gruppo Tutela Ambiente di Treviso, che ha smantellato un’organizzazione specializzata nel traffico illecito di rifiuti pericolosi, attiva soprattutto in Lombardia. Tra i dieci finiti nei guai, stamattina all’alba, c’è anche Filippo Vicino, 65 anni, consigliere comunale del Pdl in città, titolare della ditta “Abc Servizi Ecologici”. Nella lista c’è un secondo brianzolo, Tommaso De Bellis, 61 anni, di Limbiate, già noto alle forze dell’ordine, dipendente della ditta “Medio Ambiente” di Fagnano Olona. Entrambi si trovano ora agli arresti domiciliari. Le accuse per gli indagati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità documentale e riciclaggio. Gli ordini di custodia cautelare sono stati emessi dal Gip Nicoletta Guerrero, su richiesta del pm Sabrina Ditaranto del tribubale di Busto Arsizio.
Nell’operazione, denominata “Replay”, sono stati impegnati 200 militari del Gruppo Tutela Ambiente, con il sostegno dei carabinieri dei comandi provinciali di Monza, Varese e Milano e dell’Elinucleo di Orio al Serio. I militari hanno eseguito una quarantina di perquisizioni. Sette aziende e decine di mezzi sono stati sequestrati, oltre ad aree e impianti di stoccaggio di rifiuti. A Solaro sono stati sequestrati alcuni mezzi. Secondo l’accusa, a capo dell’organizzazione c’era Salvatore Accarino, di origini campane, più volte arrestato per riciclaggio di denaro appartenente a cosche mafiose. Tramite la creazione di diverse società instetate a prestanome, Accarino raccoglieva rifiuti speciali e pericolosi e invece di trasferirli in luoghi autorizzati, li trasferiva in una sito di Fagnano Olona (Varese) conosciuto come “la Valle”, base illecita dello stoccaggio (ufficialmente adibito a ricovero mezzi) e in altri siti, ricavando alti guadagni. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il solarese Vicino e altri arrestati, titolari di ditte compiacenti, ritiravano i rifiuti inviati dagli Accarino, e accettavano per buone le bolle di trasporto falsificate. Il limbiatese De Bellis, invece, insieme ad altri impiegati degli Accarino, si prestava a taroccare le bolle di accompagnamento dei camion. Tra gli indagati, anche sei funzionari di banche compiacenti che permettevano a Salvatore Accarino di gestire e fare movimentazioni su conti correnti intestati ad altre persone.
P.F.