Monza – L’emblema del connubio è Valentino Rossi disegnato da Milo Manara in «46», recente pubblicazione griffata Leopold Bloom, che ha trasformato in un fumetto a puntate il pluricampione di motociclismo. Ma il matrimonio tra sport e fumetto è di antica data: per restare nell’ambito dei motori è nel 1957 che il pilota Michel Vaillant, creato da Jean Graton, fa la sua prima apparizione in Tintin. Nel 1982 l’Intrepido diventa «Intrepido Sport», mentre non si contano le storie Disney con Topolino e i paperi alle prese con discipline sportive di ogni genere. Ed è proprio la mostra «Fumetto e Sport» a caratterizzare l’edizione 2011 di Slowcomics, il fumetto lento e di qualità, che ripercorre attraverso tavole significative il rapporto tra Nona Arte e Sport proprio nel tempio della Formula 1, all’Autodromo di Monza.
Un percorso internazionale, testimoniato dalle strisce di ogni paese, che parte dai supereroi Marvel – di recente protagonisti di una raccolta ad hoc distribuita dalla Gazzetta dello Sport – fino ad arrivare ai manga giapponesi, conosciuti in Italia grazie a cartoni animati di grande successo come «Holly e Benji», «Tutti in campo con Lotti», «Rocky Joe». «Si tratta – ha spiegato il presidente della Fondazione Fossati Luigi Bona – di un legame forte, cementato dal fatto che un po’ tutti i personaggi dei fumetti sono stati stimolati a cimentarsi nello sport. Ed è l’identificazione con gli eroi, che abitualmente vediamo impegnati in altri generi di avventura, ad avvicinare il pubblico ai suoi beniamini». Ma la correlazione dipende anche dal fatto che spesso il fumetto è in grado di spiegare lo sport meglio di una fotografia: «Non è un caso infatti – ha proseguito Bona – che sono stati realizzati decine di manuali di sport a fumetti». Settimanali di strisce come «Topolino» poi hanno legato il proprio nome a numerosi trofei tra cui quelli di scherma, nuoto, tennis, karate e, dopo la sua diffusione in Italia, anche di rugby.
All’interno della mostra l’associazione di arcieri ArCo Monza e Brianza esporrà alcuni archi olimpici e compound delle collezioni private di campioni italiani. Oltre allo sport una sezione della mostra celebrerà «Zagor», il popolare personaggio creato da Guido Nolitta, nome d’arte dell’editore Sergio Bonelli, da cinquant’anni in edicola, che viene festeggiato con un numero celebrativo della rivista specializzata «Ink». Slocomics, però, non è solo fumetto di qualità. Tra le chicche di quest’anno troveranno spazio anche le trottole di legno realizzate da Mauro Sarti e l’accademia del gioco dimenticato, grazie a Giorgio Reali, giocologo, inventore di giochi e progettista di spazi verdi idonei a giochi senza strutture fisse, che condurrà bambini e ragazzi di ogni età a giocare come si faceva un tempo nelle strade e nei cortili, da Campana a Rimbalzello, da Centrabiglie a Vulcano. Nell’autentico spirito slow.
Luca Scarpetta