Seveso, pendolari a ”km zero”Volantinaggio del Pd in stazione

Seveso, pendolari a ”km zero”Volantinaggio del Pd in stazione

Seveso – Il Pd accorcia le distanze con i pendolari e loro fanno sentire la propria voce. Scenario è la stazione ferroviaria, dove lo scorso giovedì 18 marzo cinque iscritti al circolo locale hanno affiancato Pippo Civati, candidato consigliere alle prossime regionali, nella distribuzione di cinquecento volantini dal titolo: «Pendolari chilometro zero: quindici anni di governo Formigoni per treni disastrosi», l’iniziativa è stata soprattutto l’occasione per sentire la voce di chi ogni giorno sale su un treno delle Ferrovie Nord Milano e spera di arrivare a destinazione.

«Sono partito da Milano in treno – dichiara con pungente ironia Civati – e sono arrivato a Seveso con cinque minuti di ritardo», pura routine per chi magari si alza alle sette del mattino e prima delle otto di sera non vede il confortante uscio di casa. «Già – incalza Paolo Butti capogruppo in consiglio comunale – una routine confermata anche dalle testimonianze dei viaggiatori scesi rapidamente dalle diverse corse». Entrando nel dettaglio per i pendolari il pollice è assolutamente verso per i ritardi, insomma sono all’ordine del giorno e a chi deve rispettare le coincidenze, causano perdite di tempo e denaro, le carrozze poi sono sempre piene, impossibile pensare di sedersi se si sale a una stazione “sfortunata” .

«Dal fronte locale – prosegue Butti – gli appunti sono andati in direzione dei posteggi, infatti provoca grande preoccupazione la prospettiva che diventino in buona parte a pagamento». Già pagare ogni giorno il biglietto, magari aggiunto a quello della metropolitana, e poi sostenere anche il costo del posteggio diventa un salasso soprattutto in momenti di crisi come questo. «Ancora una volta – dice Butti – ci troviamo di fronte ad accese rimostranze per l’area delle biciclette, definita disorganizzata e insufficiente per l’esigenza di chi ogni giorno si reca in stazione in sella alla due ruote» scooter, motorino e moto che sia.

Bocciata in pieno poi la superficie antistante alla stazione, che invece di essere un funzionale crocevia di pullman e automobili per la discesa e la risalita dei viaggiatori, si trasforma ogni mattina e ogni sera, negli orari di punta, in un vero e proprio imbuto, dove difficilmente si riesce ad affrontare una manovra in tranquillità. Eppure come soluzione finale c’era chi ventilava nel vicino posteggio di piazza XXV Aprile la creazione di un’area di sosta e partenza per i bus, un po’ come accade per la stazione delle Fs a Seregno.
Cristina Marzorati