Varedo – La salma della piccola Setaiesh è tornata ieri a casa, in Afghanistan. E’ passato qualche giorno dai tragici eventi che hanno condotto al triste decesso della piccola e rimane profonda la sofferenza di don Angelo Pavesi, il cappellano varedese del contingente italiano di stanza in Afghanistan che ha curato l’intera operazione di solidarietà internazionale, sostenuto dal sindaco di Varedo Sergio Daniel, per salvare con un intervento chirurgico al cuore la bimba afghana di appena un anno.
La piccola era deceduta nella notte tra mercoledì e giovedì all’ospedale di Atene, dove era stata trasportata d’urgenza nell’estremo tentativo di salvarla, dopo il malore sul volo che avrebbe dovuto portarla in Italia. "L’autopsia non è ancora ufficiale – spiega don Angelo – ma parebbe che a causare la crisi sia stato un rigurgito. Ci stiamo adoperando con i genitori di Setaiesh per effettuare visite mediche approfondite". Per la coppia si tratta infatti del secondo figlio perso per le conseguenze dello stesso tipo di patologia cardiaca e si tratterà ora di condurre visite in grado di accertare se esistano cause genetiche.
Entro qualche giorno don Angelo tornerà in Afghanistan per proseguire il suo lavoro, mentre potrebbe rimanere in Italia Arif Mussafer, il ragazzo di Herat che ha partecipato alla missione in veste di accompagnatore e interprete. Arif vorrebbe trovare un posto di lavoro e studiare in Italia.
"Setaiesh è come un seme che è stato piantumato – sottolinea il sindaco Daniel – è morto, ma darà comunque i suoi frutti. Provo dolore come fosse la morte di una persona cara, ma i semi che questa vicenda lascia sono tanti e germoglieranno presto. Arif e la sua permanenza in Italia potrebbero essere uno dei frutti seminati da Setaiesh"
Pier Mastantuono