Seregno – Attilio Gavazzi non è più il vicesindaco di Seregno. L’ufficializzazione della novità, nell’aria già da qualche giorno, è arrivata nel primo pomeriggio di oggi, quando all’esponente pidiellino è stata notificata la decisione del sindaco Giacinto Mariani. A subentrargli in giunta sarà Ilaria Cerqua, presidente in carica del Consiglio comunale, che erediterà le deleghe assessorili alle Politiche scolastiche ed alle Politiche sociali ed alla famiglia e si vedrà assegnare anche quella alle Pari opportunità. Ancora è da decidere chi raccoglierà invece il testimone di vicesindaco (il favorito è l’assessore ai Lavori pubblici ed alla protezione civile Gianfranco Ciafrone, ma la nomina potrebbe slittare di qualche giorno se non di qualche settimana) e chi sostituirà Cerqua alla guida del parlamentino locale (la scelta dovrebbe essere caduta su Guido D’Auria del Popolo della libertà, mentre tra gli scranni farà il suo ingresso Andrea Cattaneo).
IL DETRONIZZATO La notifica del provvedimento ha ovviamente amareggiato Gavazzi. «Nella sua motivazione -ha spiegato l’interessato, accreditando la tesi di un estremo tentativo di un suo salvataggio dall’alto, stoppato dalla base- il sindaco ha parlato di una mia incompatibilità con il resto del Pdl. Ma se così fosse, avrebbero dovuto essere i vertici del partito a decidere e non lui. E non mi sembra che questo sia accaduto». L’ex assessore è quindi tornato sul caso del suo colloquio con il consigliere berlusconiano Giuseppe Azzarello, la cui registrazione sarebbe stata una delle gocce che avrebbero fatto traboccare il vaso: «Non ho detto nulla di compromettente in questa sede. Ho solo accettato una richiesta di Azzarello, che già un anno fa mi aveva sottoposto la sua esigenza di poter crescere politicamente, facendo esperienza. L’ho incontrato e gli ho detto tutto ciò che a mio avviso funziona bene e tutto ciò che invece non funziona bene, invitandolo alla fine a verificare punto per punto, per farsi un’opinione propria. Ero certo che avrebbe riferito ogni cosa ai fratelli Ciafrone e speravo che ciò servisse a rettificare il tiro laddove possibile. La conseguenza è stata la mia estromissione dalla giunta»
IL SINDACO
«Avevo una richiesta ufficiale del coordinatore locale del Pdl, degli altri tre assessori del partito e di nove consiglieri su dieci. Non potevo muovermi altrimenti». Il sindaco Giacinto Mariani ha commentato così a caldo il ritiro delle deleghe al suo vice. «Ho agito per salvaguardare la compattezza della coalizione -ha continuato- nominando subito in sua vece una persona esperta e benvoluta da tutti. Alle deleghe tolte a Gavazzi ho aggiunto quella alle Pari opportunità, cogliendo l’occasione anche per sanare il vulnus rappresentato dalla mancanza di una donna in giunta». L’ultima battuta è sul caso Azzarello e sul rapporto con il nuovo gruppo consiliare degli Apoti: «Non commento pettegolezzi: non credo di dover aggiungere altro. Azzerare la giunta? Non se ne parla».
LA SUBENTRANTE
All’insegna dell’umiltà l’approccio al suo nuovo ruolo di Ilaria Cerqua, da sei anni presidente del Consiglio comunale, dopo aver trascorso i precedenti cinque in veste di consigliere di opposizione. «Ringrazio tutti per la fiducia accordatami: il sindaco, il mio partito e gli alleati della Lega Nord. Cercherò di proseguire nel solco che ha da sempre caratterizzato il settore che mi è stato affidato, lavorando all’insegna della condivisione con tutti.
LA LEGA NORD
Sul fronte del Carroccio, l’accaduto viene liquidato con poche parole. «Si tratta di una vicenda interna al Popolo della libertà -ha sottolineato il segretario cittadino Andrea Colombo- ed in quanto tale noi vi abbiamo assistito semplicemente come spettatori». L’attenzione dei leghisti è in realtà rivolta per intero in questa fase al Piano di governo del territorio. Domani, in coincidenza con la già convocata seduta del Consiglio comunale, scadrà infatti l’ultimatum all’estensore Giorgio De Wolf: se non verrà protocollata una nuova bozza del documento, che bypassi quella depositata nell’estate di due anni fa e da cui tutti hanno preso le distanze, il gruppo si rivolgerà alla Procura della Repubblica di Monza, domandando di verificare cosa blocca l’iter di revisione.
Nel frattempo, è stato protocollato il primo elaborato del nuovo corso, ma più d’uno tra i bossiani ha storto il naso, constatando come la lettera di accompagnamento inviata da De Wolf rechi la data di ieri, domenica, mentre il timbro del protocollo sia di venerdì 27 maggio. Con un po’ di malizia, la mancata corrispondenza è stata letta come un tentativo di far annullare a posteriori la convalida del protocollo: gli uffici comunali hanno però rassicurato che questo non avverrà.
P.Col.