Seregno – Assolti. Enrico Leveni e Serena Novati sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo al processo per la morte di Massimo Castello, il bimbo morto il 24 giugno 2009, all’età di 6 anni, mentre era in gita alla piscina Porada di Seregno col gruppo dell’oratorio feriale di Seveso. I due imputati, rispettivamente il direttore dell’impianto e la bagnina in servizio al momento della tragedia, erano in aula, iniseme al loro avvocato Gabriele Tossani, giovedì, in Tribunale a Desio, alla lettura della sentenza emessa dal giudice Alessandro Rossato.
Il pm Emma Gambardella aveva chiesto un anno di reclusione per Leveni e 10 mesi per Novati. La difesa aveva chiesto invece l’assoluzione con formula piena, per “non aver commesso il fatto”. E la vicenda giudiziaria si è concusa proprio con l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”.
Il pm Gambardella in aula giovedì ha ribadito le sue richieste, attribuendo alla giovane bagnina la responsabilità di non essere intervenuta tempestivamente per salvare il piccolo mentre stava annegando nella vasca. Al direttore della piscina invece ha contestato il fatto di non aver applicato le dovute precauzioni e di non aver avvertito della pericolosità della vasca da 25 metri per i bambini, attraverso dei cartelli informativi. La pm ha anche accusato il direttore di non aver imposto l’uso dei braccioli ai piccoli, attraverso i loro accompagnatori, come invece viene fatto per cuffie e ciabatte.
Nel corso delle udienze del processo che si è tenuto in tribunale a Desio sono stati sentiti i periti tecnici e i medici, nominati dall’accusa e delal difesa. In aula hanno tentato di ricostruire quanto avvenuto quel tragico pomeriggio di tre anni fa. Il piccolo Massimo, in base alle perizie, sarebbe morto per annegamento e “idrocuzione”, cioè per uno choc termico. Una morte rara, provocata quando il corpo si immerge in acqua fredda e per reazione si genera un arresto cardiaco.
Il parroco dell’Altopiano di Seveso, don Adriano Colombini, accompagnatore del gruppo, anche lui finito sotto processo, nel gennaio 2011 aveva patteggiato sei mesi di reclusione, con sospensione della pena.