Seregno – C’è anche un seregnese tra i tre brianzoli coinvolti nei giorni scorsi in un’inchiesta condotta dai militari della Guardia di finanza di Brescia, che ha portato le Fiamme gialle a scoprire una maxi frode fiscale da 64milioni di euro. Tra le sei persone raggiunte da altrettante ordinanze di custodia cautelare c’è infatti il giovane imprenditore A.V., 28 anni, residente a Seregno, oltre ad uno di Lissone (L.F. le sue iniziali).
Il reato contestato è quello dell’emissione ed utilizzazione di fatture inesistenti, per un importo complessivo di circa 64 milioni di euro. Il sistema scoperto dai militari era basato sull’alternanza di società “cartiere”, costituite con l’unica funzione di emettere fatture fittizie a copertura di importanti acquisti di rottami metallici, effettuati ‘in nero’ da imprese della provincia bresciana e brianzola. Il sistema, secondo quanto fanno sapere dal comando Guardia di finanza di Brescia, era “estremamente complesso per il numero di soggetti coinvolti, e per gli escamotages contabili utilizzati”. In sostanza si creano società fittizie, per lo più di breve durata, con il solo scopo di emettere fatture false a copertura di acquisti di materiale, che in realtà viene pagato in nero. Questo tipo di frode fiscale consente ai fornitori in “nero” di piazzare sul mercato i propri prodotti senza dichiarare gli importanti ricavi ottenuti; permette inoltre alle imprese clienti di acquistare rottami (che costituiscono materie prime per le proprie lavorazioni) a prezzi inferiori a quelli di mercato, arrecando così un danno agli imprenditori onesti.
f. ber.