Una seconda opportunità, di qualità, perché la scuola è lo strumento base per costruire le fondamenta della propria vita e perché il diritto all’educazione, sancito dall’articolo 29 della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, non venga mai meno. Anche nelle situazioni più complesse. Nel solco dell’esperienza di don Lorenzo Milani, i responsabili, gli educatori e i volontari dell’associazione Antonia Vita ripartono con nuova energia per un altro anno di “Scuola popolare” e lo fanno forti di una convenzione, firmata da pochi giorni, tra il Comune e gli istituti scolastici monzesi, che dà continuità a una realtà che da oltre 20 anni è all’avanguardia per il contrasto alla dispersione scolastica. In questi decenni, negli spazi di vicolo Carrobiolo, grazie al progetto hanno conseguito la licenza di terza media oltre 200 ragazzi, equamente divisi tra italiani e stranieri; tra questi ultimi, la maggioranza è rappresentata da stranieri di seconda generazione. La Scuola popolare, di fatto, garantisce agli istituti del territorio un luogo con educatori e volontari preparati ad accogliere e seguire i ragazzi con situazioni difficilmente gestibili nella scuola “ordinaria” e che corrono il rischio di non prendere neppure la licenza di terza media.
Questo avviene attraverso percorsi didattico-formativi “cuciti addosso” al singolo studente, attraverso una stretta collaborazione con altre realtà che si occupano dei ragazzi. Agli studenti di seconda media viene proposto un percorso a tempo parziale, a quelli di terza un inserimento a tempo pieno. Di fatto, poi, alla scuola arrivano ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, provenienti da esperienze scolastiche problematiche e fallimentari. Ma qui, alla Scuola popolare, ritrovano gli strumenti per riprende i fili di un percorso mai portato a termine e, spesso, ritrovano anche se stessi. Con nuovi stimoli e nuove prospettive. Oggi i posti a disposizione sono una dozzina. Cinque giorni alla settimana i ragazzi frequentano la scuola dalle 8.30 alle 12.30, con la possibilità anche di attività di doposcuola. Responsabile del servizio Simona Ravizza, affiancata da una nuova coordinatrice fresca di nomina, Cecilia D’Alessio e dall’educatore Carlo D’Adda. Ma il servizio non potrebbe essere garantito senza i 25 volontari (molti di loro sono docenti in pensione) che quotidianamente, e senza mai perdere l’entusiasmo, si mettono a disposizione dei ragazzi in stretta collaborazione con l’equipe del centro.
Il nuovo anno scolastico parte forte anche della proposta di nuove attività di laboratorio, grazie a un finanziamento che l’Antonia Vita onlus ha ricevuto, con la Fraternità Capitanio, dalla Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. «Vogliamo potenziare la cura del passaggio tra la terza media e le scuole superiori – spiega Ravizza -. Si tratta di una fase sempre più delicata, anche in virtù dell’innalzamento dell’età scolastica». I nuovi laboratori andranno in questa direzione. Perché il diritto allo studio non venga mai meno.