Riciclavano parti di auto rubateTre arresti e la banda è sgominata

Tre nuovi arresti e l'intera banda è stata sgominata. I carabinieri di Brugherio hanno completato un'operazione partita lo scorso marzo con l'arresto di un pregiudicato 32enne della provincia di Varese, per riciclaggio di auto rubate
Riciclavano parti di auto rubateTre arresti e la banda è sgominata

Brugherio – Tre nuovi arresti e l’intera banda è stata sgominata. I carabinieri di Brugherio hanno completato un’operazione partita lo scorso marzo con l’arresto di un pregiudicato 32enne della provincia di Varese, per riciclaggio di auto rubate. Questa volta a finire in manette sono stati tre uomini: D.D., 47enne di Gornate Olona, C.C., 40enne di Locate Varesino e C.D., 38enne di Tradate. L’ipotesi emersa dalle indagini dei militari locali e accettata dall’autorità giudiziaria è quella che il trio sia stato complice delle articolate attività criminali del 32enne. Da qui i tre ordini di carcerazione eseguiti qualche giorno fa dai carabinieri di via Dante.

Tutto era partito all’inizio dell’anno con una raffica di furti di auto messi a segno tra il 16 febbraio ed il 5 marzo in Brianza e nel Milanese, con un colpo anche a Brugherio, ai danni di una vettura custodita in officina, in attesa di piccole riparazioni. Da qui, con una serie di approfondite indagini, i militari brugheresi sono arrivati fino a Venegono Inferiore, in provincia di Varese, e con il supporto dei colleghi del posto, hanno scovato due capannoni pieni zeppi di auto rubate in procinto di essere smontate o già ridotte in pezzi da vendere sul mercato nero. Determinante è stato l’arresto del 32enne M.M., pregiudicato e già agli arresti domiciliari. Il malvivente aveva il permesso di lasciare la residenza per recarsi nel magazzino di Venegono Inferiore, in affitto al suocero, dove risultava che lavorasse.

Qui i carabinieri di Brugherio hanno trovato sei vetture quasi completamente smontate e un marsupio con i documenti di M.M. e 3mila euro in contanti. Altre sei auto rubate sono state rinvenute in un secondo edificio, a Vedano Olona dove c’era anche una partita di giocattoli sottratti furtivamente in Svizzera e del valore di 30mila euro circa. Allora è apparso chiaro che il 32enne non poteva lavorare da solo e che da qualche parte doveva nascondersi una nutrita squadra di «meccanici». Le indagini sono dunque proseguite e oggi, con i tre nuovi arresti, si suppone che il giro criminale sia stato definitivamente stroncato. Il meccanismo era semplice: la banda di abili meccanici ritirava vetture rubate quasi esclusivamente tra le province di Monza e Milano. Le portava in uno dei due capannoni e poco dopo le trasferiva nel secondo per ridurle in pezzi. I margini di guadagno sembra fossero notevoli, soprattutto per il commercio dei motori. Restano oscure invece le identità di coloro che materialmente rubavano i mezzi. Tutti e quattro i malviventi dovranno rispondere di ricettazione e riciclaggio di auto rubate.