Vimercate – Dopo Milano, Monza. Per Sel anche per Vimercate è arrivata l’ora del riconoscimento delle unioni civili. L’intenzione di affrontare questo nodo l’avevano annunciata la scorsa primavera e oggi la questione è arrivata formalmente all’attenzione della coalizione di maggioranza: nella riunione di martedì il gruppo ha posto le basi per una discussione che vorrebbe vedere sfociare presto in una delibera di consiglio comunale che impegni la giunta Brambilla all’istituzione del registro delle coppie di fatto, dunque al riconoscimento della legittimità di tutte le unioni su base affettiva, etero o omosessuali che siano. Indifferentemente.
«Abbiamo deciso di darci una settimana di tempo perché le forze di maggioranza possano riflettere e perché si possa tornare martedì prossimo in coalizione e arrivare a una soluzione condivisa», ha spiegato Ruggero Beretta, capogruppo di Sel in consiglio.
Un tempo che servirà in realtà per misurare i punti di contatto ma anche le prevedibili distanze. Si tratterà di vedere quanto queste ultime incideranno perché, se i paletti di contenimento alla proposta di Sel rischieranno di annacquarne radicalmente la sostanza, l’unica alternativa sarà di andare in aula coi ranghi sciolti.
Con buona pace della condivisione e con qualche rischio sul via libera finale. «Con il registro delle coppie di fatto intendiamo riconoscere i diritti di tutte le convivenze e le progettualità condivise su base affettiva – ha dettagliato Beretta – Sarebbe un segnale politico importante e un riconoscimento di civiltà nei confronti di chi opera scelte di vita differenti da quelle ordinarie». Il concetto è chiarissimo. Martedì prossimo si vedrà quando i suoi margini sono saldi o rischiano di essere erosi e sfocati, non per mano dell’opposizione ma dall’interno stesso della maggioranza.
«L’11 marzo avremo una riunione dei direttivi Pd di Vimercate-Velasca e di Oreno-Ruginello, ne parleremo. Fino ad allora non posso rilasciare una dichiarazione che compendi ufficialmente la posizione del Partito democratico a questo riguardo – ha dichiarato cautamente Giorgio Brambilla, consigliere e segretario cittadino del Pd -. La premessa è che il registro delle coppie di fatto non è un punto di mandato elettorale, non richiede quindi la necessità di una posizione unanime. Se non si raggiungerà una condivisione, Sel potrà decidere di portare in aula il punto e ciascuno, nella massima libertà di espressione, voterà in coscienza».
Anna Prada