Regione, c’è la giunta MaroniCristina Cantù alla Famiglia

Quattordici assessori, equamente divisi anche nelle quote tra Pdl e Lega. Il nuovo presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha presentato la squadra di giunta. Con Maria Cristina Cantù, direttore generale dell'Asl di Monza Brianza e nuovo assessore alla Famiglia.
Regione, c’è la giunta MaroniCristina Cantù alla Famiglia

Monza – Quattordici assessori, sette uomini e sette donne, equamente divisi anche nelle quote tra Pdl e Lega. Il nuovo presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha presentato la squadra di giunta. E proprio tra i nomi del Carroccio si inserisce la varesina Maria Cristina Cantù, direttore generale dell’Asl di Monza Brianza e nuovo assessore alla Famiglia. Gli altri nomi in quota Lega sono Massimo Garavaglia, che avrà la delega al Bilancio e alla Crescita; il campione olimpico Antonio Rossi che sarà assessore allo Sport e Giovani; Gianni Fava all’Agricoltura; Claudia Terzi all’Ambiente; Cristina Cappellini alla Cultura, identità e autonomia; Simona Bordonali assessore alla Sicurezza, protezione Civile e immigrazione.

In quota Pdl, il coordinatore lombardo Mario Mantovani sarà vice presidente e avrà la delega alla Salute; Valentina Aprea a Istruzione, formazione e lavoro; Viviana Beccalossi si occuperà di Urbanistica, territorio e difesa del territorio; Paola Bulbarelli si occuperà di Casa e pari opportunità; Alberto Cavalli si occuperà di Commercio, turismo e terziario; Maurizio Del Tenno sarà assessore a Infrastrutture e trasporti, Mario Melazzini – assessore uscente alla Sanità – alle Attività produttive, ricerca e innovazione.

«Quella che ho presentato oggi è una vera squadra, scelta in base alle competenze di ogni singola persona – ha commentato il presidente – Per me non ci saranno differenza di carattere politico e il nostro punto di riferimento sarà il programma votato dagli elettori. Saremo rispettosi delle prerogative del Consiglio che vorrei coinvolgere e a cui vorrei assegnare compiti di riforma, puntando molto sul dialogo».

La presentazione è avvenuta nella sala di Palazzo Lombardia, che nell’occasione è stata intitolata al giuslavorista Marco Biagi a undici anni dal suo assassinio.