Reati ambientali, cambia la leggePuniti solo scarichi ad alta tossicità

Monza – Solo una multa per chi scarica sostanze inquinanti nel fiume. E’ questa la notizia ripresa da alcuni siti di informazione su tematiche ambientalistiche. Il 2 febbraio è stata approvata una legge che sostanzialmente apporta una modifica rilevante al codice ambientale. In base alla norma, duramente contestata dai Verdi che l’hanno definita “eco-vergogna”, potrà essere perseguito penalmente solamente chi scarica inquinanti ad “altissima tossicità”, come mercurio, cadmio, e, tanto per rimanere in tema Lambro e Lombarda Petroli, anche gli idrocarburi “solo in casi consentiti dalla legge”. La depenalizzazione, in questo caso, prevede solo il pagamento di una multa da 300 a 3000 euro. Prima la sanzione prevedeva l’arresto e l’ammenda.

Insorgono soprattutto le associazioni ambientaliste, secondo cui le modifiche alla normativa in tema di scarico di acque reflue industriali rappresentano un vero e proprio “regalo agli inquinatori”. La novità non è di poco conto. Tra le attività della polizia provinciale, c’è proprio quella di controllo del livello di tossicità degli scarichi industriali. In caso di violazione, il tribunale emette il decreto penale di condanna. A molti, inoltre, fa pensare la coincidenza fra la novità legislativa, e i fatti della Lombarda Petroli. In questo caso, tuttavia, siamo in un campo totalmente diverso dalle previsioni normative del codice di tutela ambientale, come rassicurano dal palazzo di giustizia. L’indagine aperta dalla procura di Monza, infatti, è per disastro ambientale, l’ipotesi di reato principale, e avvelenamento delle acque. Reati puniti con la reclusione fino a 12 anni, come nel caso del disastro ambientale (articolo 434 del codice penale). Nel caso venisse scoperto, insomma, il responsabile che ha causato l’onda nera che ha avvelenato il Lambro ed il Po, andando a mettere fuori uso anche il depuratore di Monza, andrà dritto in carcere.
f. ber.