Lissone – È partito da là, da quella Trieste che è “come un ragazzaccio aspro e vorace” e che pure conserva “una scontrosa grazia”, diceva Umberto Saba. A Saba, a Slataper e a Svevo aveva dato i natali, poi aveva accolto Joyce, Marussig e Rietti: un crocevia continentale e una culla della cultura mitteleuropea. È a Trieste che è nato anche Leo Castelli, ma il suo destino sarebbe stato un altro: diventare l’inventore, dice qualcuno, dell’arte statunitense del ventesimo secolo. E di tutta l’arte contemporanea di conseguenza, verrebbe da dire. “Leo & c.” è il titolo della biografia del celebre gallerista adottato da New York è diventato epicentro di tutte le avanguardie americane: l’ha pubblicata l’editore monzese Johan & Levi e mercoledì è stato il punto di partenza per l’anteprima di una serie di appuntamenti con l’arte organizzati dallo stesso editore con il Museo d’arte contemporanea di Lissone (viale Padania 6).
La rassegna si intitola “Leggere l’arte. Biografie d’artista” e ospita per la prima serata Andrea Bosco, giornalista cresciuto al Giornale di Indro Montanelli e Francesca Minini, importante gallerista milanese. Saranno loro a parlare di Castelli, l’uomo che nella galleria del 420 di West Broadway, a New York, ha tenuto prima a battesimo statunitense Kandinsky (che con gli altri artisti parigini profughi del periodo nazista, come i surrealisti, aveva trovato rifugio sull’altra costa dell’Atlantico) e poi tutti i talenti della rivoluzione americana: Pollock e de Kooning, Rauschenberg e Jasper Johns, poi Lichtenstein, Warhol, Rosenquist.
“Leo & C.”, scritto da Annie Cohen-Solal e pubblicato da Johan & Levi lo scorso novembre (463 pagine, 33 euro) non è che il debutto: la rassegna in autunno proseguirà parlando di Eward Hopper (15 settembre), Francis Bacon (29 settembre), Marcel Duchamp (27 ottobre), Georgia O’Keeffe (3 novembre), Willem de Kooning (10 novembre), Marina Abramovic (24 novembre), con punto di partenza le edizioni della casa monzese, piccola ma con ampie attestazioni di apprezzamento dal mondo degli specialisti e degli appassionati.
Il secondo appuntamento è in programma giovedì 26 maggio, quando Elena Pontiggia e Marco Meneguzzo (entrambi docenti di storia dell’arte a Brera), affronteranno Robert Rauschenberg a partire dal volume di Calvin Tomkins (“Robert Rauschenberg. Un ritratto”, 2008, 300 pagine, 29 euro): «Rauschenberg è stato figura fondamentale del passaggio storico che porta dall’Espressionismo Astratto degli anni quaranta alla Pop Art, all’inizio degli anni ’60 – annotano gli organizzatori -. Insieme a John Cage e Merce Cunningham costituisce il fulcro della rivoluzione artistica che porta l’arte ad abbandonare le istituzioni, musei, gallerie e teatri, per diventare elemento di confronto sociale».