Precari della scuola:in Brianza 2000 a rischio

Monza – Per i precari della scuola si preannunciano momenti molto duri. I tagli presenti nella finanziaria colpiranno docenti e personale, circa duemila persone in Brianza. Nel corso di un’assemblea pubblica che si è svolta presso l’auditorium del liceo Frisi a Monza. Sono tutti convinti di essere a rischio, di non avere nessuna possibilità anzi in coro hanno detto: “Forse è meglio se cambiamo lavoro”. Questo il clima che regna nel mondo del precariato condiviso da docenti e personale, si trovano tutti nella stessa situazione. “In questi giorni il governo è intervenuto con misure di sostegno- spiega Vincenzo Palumbo, responsabile Flc Cgil scuola Monza e Brianza- per i precari per operano nelle pubbliche amministrazioni e perderanno il posto. Noi come Cgil proponiamo una sorta di cassa integrazione chiamata “indennità di disoccupazione”. Purtroppo c’è molto scetticismo nei confronti del futuro del mondo della scuola, occorre far capire ai giovani che c’è bisogno di loro per svecchiare il mondo della scuola e migliorarla. Certo si tratta di avere pazienza, non si verificheranno nuovi inserimenti a breve termine ma nel lungo periodo la situazione migliorerà. Il problema è che non c’è più nessuna regolamentazione per l’ingresso alla professione, hanno chiuso le università Sils che hanno sempre avuto questa prerogativa. Ci troviamo in un paese in cui non esiste la politica della formazione e del reclutamento, non ci sono concorsi e vie sicure per accedere a questo lavoro”. Ci sono la maggior parte dei precari docenti rientra in una fascia che va dai 40 ai 50 anni, moltissimi precari sono laureati ma vivono in questa situazione di incertezza che prosegue da anni di sicuro non si calmerà quest’anno. Vista la situazione generale quello che più spaventa i precari è legato al fatto che le scuole sono in rosso e quindi il loro stipendio è a rischio, se da contratto lo ricevono un mese dopo ora in questa situazione rischiano di averlo dopo mesi e mesi di lavoro o persino di non averlo proprio.
Alessandra Sala