Monza – Fissato per le 14.30 di oggi, giovedì, l’interrogatorio in carcere di Massimo Ponzoni. Un interrogatorio con i pm Donata Costa e Walter Mapelli (il loro collega Giordano Baggio, nel frattempo, è stato trasferito alla procura di Milano) chiesto dallo stesso ex assessore regionale del Pdl arrestato il 17 gennaio e chiuso in una cella, che divide con altre due persone, nella quarta sezione della casa circondariale. Intende rispondere alle contestazioni della procura di Monza, che lo accusa di corruzione, concussione, peculato, bancarotta fraudolenta.
Ponzoni si è presentato ai pubblici ministeri con un memoriale di una ventina di pagine, ben poca cosa rispetto ai trolley pieni di documenti portati dall’altro ex politico e imputato eccellente Filippo Penati. L’altra mossa difensiva del desiano Ponzoni, assistito dagli avvocati Luca Ricci e Sergio Spagnolo, è consistita nel presentare ricorso in Cassazione per chiedere l’annullamento del provvedimento restrittivo emesso dal gip Maria Rosaria Correra.
Gli avvocati, nel loro documento (in tutto 8 motivi di censura all’atto del gip), lamentano la mancanza di “elementi strutturali del reato di corruzione”, così come “il requisito della necessaria forma di pressione esercitata dal pubblico ufficiale”, necessaria per dimostrare il reato di concussione, che secondo la difesa è “smentita in atti”.
Altri motivi di censura, riguardano per esempio “l’assoluta mancanza di motivazione in ordine alle precise e circostanziate argomentazioni difensive fornite dall’indagato, con riguardo ai reati fallimentari”, o “l’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni telefoniche ed ambientali disposte in altri procedimenti, in ragione dell’esplicito divieto stabilito dalla legge, così come interpretato dalla Corte di Cassazione, dalla Corte Costituzionale e dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo”.
Federico Berni