Per l’omicidio di Sergio Castellichiesta nuova perizia sul figlio

Meda – Una nuova perizia per stabilire la capacità di intendere e volere di Marco Castelli, il 33enne con problemi psichici che ad aprile ha ammazzato in casa il padre Sergio, 66 anni, è stata chiesta dal sostituto procuratore di Monza Stefania Di Tullio. Ieri, il gip Claudio Tranquillo ha conferito l’incarico con la formula dell’incidente probatorio al proprio consulente, al quale si affiancherà quello nominato dalla procura. Proprio nei prossimi giorni, peraltro, dovrebbero essere depositati sul tavolo del magistrato gli esiti di un’altra perizia, mirata però a stabilire le condizioni di salute del 33enne affetto da schizofrenia, e di conseguenza la sua capacità di stare in giudizio e la compatibilità con il regime carcerario. Attualmente, infatti, Marco Castelli si trova detenuto presso la casa circondariale di via Sanquirico, a Monza, indagato per omicidio volontario. Nel caso fosse ritenuto incompatibile, per l’eccessiva gravità dell’instabilità psichica, allora si porrebbe il problema di trovare una struttura idonea ad accoglierlo. La nuova consulenza chiesta dall’accusa, entra invece nel merito dei fatti accaduti un paio di mesi fa, quando Marco Castelli, in preda a un raptus, assassinò il padre. L’accertamento che toccherà agli specialisti, cercherà di chiarire la sussistenza della capacità di intendere e volere, sia allo stato attuale, che al momento del fatto. Una perizia, i cui esiti di riveleranno probabilmente decisivi ai fini dell’eventuale condanna dell’uomo. Ieri, in tribunale, l’omicida era presente, scortato dalle guardie della polizia penitenziaria, e assistito dal suo difensore Lorenzo Lazzari. Oltre al pm Di Tullio, davanti al gip si è presentato anche l’avvocato della sorella di Marco Castelli, parte offesa nel procedimento, intenzionata a costituirsi parte civile.
f. ber.