Pedemontana: Rfi smentisce tuttoLa beffa finale per il Vimercatese

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Vimercatese – Ferrovie attorno a un tavolo, con i tecnici vimercatesi, per affrontare finalmente il tema Pedemontana-Gronda. «Alzare le quote? Non l’abbiamo chiesto noi» dicono da Rfi. Perplessi i sindaci del vimercatese. E Stucchi, da Sulbiate, parla di una «commedia dell’assurdo». I fatti: giovedì mattina l’incontro, convocato da Rfi, con i responsabili degli uffici tecnici dei comuni di Vimercate, Sulbiate, Mezzago, Bellusco e Usmate; con loro anche i redattori della perizia commissionata qualche mese fa per dimostrare la fattibilità del preliminare.

È la prima volta che le ferrovie partecipano a una riunione sull’argomento, in cui hanno tra l’altro anticipato che il progetto di Gronda sarà pronto entro breve; negli ultimi mesi sono state ripetutamente e continuamente indicate, da più parti, come responsabili – per esigenze di tracciato – delle modifiche introdotte con il progetto definitivo. Che si traducono in un innalzamento dell’infrastruttura di qualche metro, in un tratto di quasi cinque chilometri. Tre dei quali su territorio sulbiatese, dove il tunnel che non c’è più si porterebbe via anche uno degli ingressi al paese, via XXV aprile. Salvo poi dichiararsi innocente davanti ai tecnici, giovedì mattina: dichiarando di non aver mai dato alcuna indicazione sulle livellette.

«È un giallo senza assassino – commenta Maurizio Stucchi, da Sulbiate – qualcuno ha deciso incolpando poi gli altri della scelta. È veramente assurdo. A questo punto i progettisti di Pedemontana dovranno darci delle spiegazioni. E la verità». E per Mezzago parla l’assessore Franco Taunisio: «Due enti non fanno che rimbalzarsi la responsabilità dei progetti – dice – a questo punto occorre un’iniziativa a livello politico, che costringa Pedemontana a collaborare e convinca la Regione a prendere in mano la questione».

Gli scenari: Rfi ha promesso di esaminare entro la fine di luglio le proposte che arrivano dal vimercatese e verificarne la fattibilità, anticipando comunque la sua disponibilità a tornare un livello più basso, per la parte che le compete, di tre o quattro metri. Da Bellusco, l’assessore Francesco Stucchi, teme si tratti solo di «un contentino» e aggiunge uno scettico «vedremo». Il problema è la delibera del Cipe: «Una variante sarebbe impensabile – dice Franco Taunisio – vorrebbe dire tornare al comitato interministeriale».

Passato il punto di non ritorno? «Il rischio è che la situazione sia ormai in stato di così avanzata putrfazione – continua il sindaco di Sulbiate – che tutti allarghino le braccia dicendo che non c’è più nulla da fare. Eppure il progetto scontenta tutti, ferrovie comprese; ci stiamo facendo del male inutilmente. Tutto questo non è altro che la conclusione illogica di una commedia dell’assurdo. La speranza è che un chiarimento possa arrivare dopo la metà di luglio».
Letizia Rossi