Monza – Le prime famiglie se ne sono accorte da sole, all’improvviso e nel momento peggiore: alla partenza per le vacanze. Per disposizione del ministero degli Esteri, dal 26 giugno i minori devono viaggiare muniti di un documento personale anche per uscire dall’Unione europea. Che, tradotto, significa che per andare all’estero non basterà più iscrivere i figli ai passaporti dei genitori.
La comunicazione sul sito del Governo risale al mese di marzo, pubblicata a metà giugno anche su quello della Polizia di Stato. È stata inviata alle autorità competenti, ma sembra che le famiglie interessate non siano state informate così tempestivamente come sollecitato dai ministeri. Così la notizia è esplosa all’improvviso, in piena alta stagione. E ha viaggiato (lei sì) tra gli uffici delle questure e il tam tam moderno dei social network per informare col passaparola.
Nella circolare ministeriale si specifica che si tratta di una “raccomandazione formulata dall’Unione europea” per motivi di sicurezza. Passata la data del 26 giugno, ai minori deve essere rilasciato un nuovo libretto di passaporto con microchip (“ma la normativa prevede che solo dal compimento dei 12 anni di età siano acquisite le impronte e la firma digitalizzata”, è specificato).
E’ obbligatorio per andare, per esempio, negli Stati Uniti e usufruire del programma Visa – Waiver Program. Per viaggiare nei paesi europei basta la carta di identità e, fino ai 15 anni, un “certificato contestuale di nascita e cittadinanza” firmato dal questore.
Per richiedere il passaporto è necessario l’assenso di entrambi i genitori (anche nei casi di separazione) o del nulla osta di un giudice. Ogni volta che un minore di 14 anni viaggia non accompagnato da uno dei genitori (o da chi ne fa le veci), è necessaria una “dichiarazione di accompagno” in cui deve essere riportato il nome della persona o dell’ente cui il minore viene affidato.
Tutte informazioni pubblicate per tempo, ma non sui canali abitualmente frequentati dalle famiglie.