Monza – Sono arrivati puntuali come ogni anno i pellegrini di Olgiate Comasco che il 25 aprile hanno reso omaggio alle spoglie di san Gerardo. Un appuntamento che si rinnova da 807 anni. A guidare i migliaia di pellegrini che fin dal mattino hanno voluto visitare l’urna che ospita il corpo del santo patrono monzese, c’era don Marco Folladori, dallo scorso anno prevosto della parrocchia di Olgiate. All’origine della devozione c’è un voto, una promessa fatta dagli olgiatesi nel 1207. Quell’anno la comunità fu decimata dalla peste. A salvarli dal flagello fu l’intervento miracoloso del santo dei tintori. San Gerardo, infatti, era morto da appena sei giorni, nell’anno 1207, quando gli olgiatesi stremati e terrorizzati per il dilagare della peste, decisero di invocare su di loro la protezione di Gerardo, fondatore a Monza del primo ospedale aperto anche alla povera gente che non poteva permettersi di pagare le cure dei medici. Decisero dunque di esumare il corpo del santo sepolto nella nuda terra per porlo nella sua chiesa, in una teca di vetro dove si trova ancora oggi. In cambio della fine della pestilenza gli abitanti di Olgiate Comasco promisero di tornare sulla tomba del santo nei secoli a venire, in segno di gratitudine e devozione.
Un appuntamento che si ripete con immutata devozione da otto secoli, e che ogni anno porta nella nostra città circa duemila pellegrini.
S.val.
Olgiate, pellegrini da San GerardoLa peste e otto secoli di fede
Un appuntamento che si rinnova da 807 anni. Migliaia di pellegrini da Olgiate Comasco hanno visitato l'urna che ospita il corpo di San Gerardo. All'origine della devozione c'è un voto, una promessa fatta dagli olgiatesi nel 1207. Il pellegrinaggio si ripete con immutata devozione.
